Un’altra vittima di Covid-19 in Campania. E’ deceduto all’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere il professore Francesco Caterino. Docente di 59 anni all’Ic De Nicola Sasso a Torre del Greco, era ricoverato da 20 giorni.
Negli ultimi giorni le sue condizioni si sono aggravate ed è stato intubato, purtroppo non ce l’ha fatta e si è spento domenica sera. Originario di Casal di Principe ma residente a Capua, era stato definito il “docente zero” poiché da lui sarebbe partito un focolaio all’interno dell’istituto. La notizia della morte del prof Caterino si è diffusa velocemente sui social, lasciando attonite le tante persone che conoscevano l’insegnante.
Il lungo post del figlio in cui racconta l’esperienza del padre
Giorni fa era diventato virale un post del figlio dell’uomo, Marco, condiviso anche dal padre, in cui denunciava il trattamento sanitario ricevuto. Il ragazzo raccontava le procedure che la famiglia ha seguito dopo aver appreso della positività del padre e il momento in cui gli operatori del 118 sono andati a prendere il padre per trasportarlo in ospedale fino ai problemi che avrebbero avuto al ricovero: ” (…) Quindi oggi chiamiamo il 118 che arriva solo grazie al fatto che dopo un’ora di attesa, mi sono messo in macchina e li ho trovati per puro caso a fumare e a fare colazione nei pressi di un bar della zona. Arrivati a casa sembrano quasi che abbiano paura di visitare mio padre, manco la febbre viene misurata. Decidiamo per il ricovero ma a quanto pare i posti sono finiti. Forse sono finiti i posti per la gente comune come noi. Fatto sta che gli operatori del 118 ovviamente non possono lasciare mio padre sulla barella e decidono di aspettare che si liberi un posto in qualche ospedale. Dalle 8 di mattina si fa mezzogiorno e la chiamata arriva da Caserta. Andiamo all’ospedale di Caserta per scoprire che i posti li non ci sono, un evidente errore di comunicazione con la centrale. Sostiamo parcheggiati con l’ambulanza e mio padre dentro fino alla chiamata successiva che arriva alle 15. Ospedale Melorio Centro Covid. Mettono la barella all’ingresso, e ci fanno attendere li, con mio padre che sta male e ci dicono che ancora non sono attrezzati per ricevere pazienti. “Dovete aspettare.” Nessuno sa quanto tempo. Tutti sono vaghi.
Ti senti abbandonato, con la dignità di essere umano letteralmente sotto i piedi. Decido di chiamare i carabinieri, sono una persona che rispetta il lavoro altrui, ho cercato di capire tutte le difficoltà di questa situazione, ma mi sembrava una situazione troppo assurda. Al comando dei carabinieri mi rispondono che non possono farci nulla loro, che non è compito loro e al massimo potevo fare una denuncia presentandomi in caserma. Effettivamente ho pensato, rappresentano proprio lo Stato. Insomma, abbandonato da carabinieri, con gli ospedali che giocavano a ping pong utilizzando mio padre come pallina, e nel frattempo, anche dall’ambulanza, perché l’operatore doveva andare in bagno e doveva seguire il protocollo di sanificazione, quindi sarebbe dovuto andare un attimo ad Aversa e tornare, finalmente l’ospedale Melorio apre le porte a mio padre, esattamente alle ore 17. E niente, faccio solo gli auguri di buona guarigione a mio padre, e volevo condividere la storia di questa mia disavventura con tutte le persone che prendono sotto gamba questo virus, che non è un gioco. Purtroppo l’unica “arma” che ho ad oggi è questa pagina di denuncia sociale, affinché la mia esperienza possa essere d’aiuto ad altre persone. Questo virus non guarda in faccia a nessuno, non pensate di trovare sicurezza in ospedali e altre istituzioni. Pensateci voi alla vostra salute in primis e poi a quella degli altri. Mi scuso per eventuali errori di ortografia per aver scritto di getto ma non voglio manco rileggere. Mettetevi la mascherina e abbiate buon senso”.
Quando il ragazzo ha scritto il post, in cui invita tutti all’utilizzo della mascherina, il padre era ancora vivo. Il prof Caterino purtroppo non ce l’ha fatta e nessuno dei suoi cari immaginava un epilogo tanto drammatico. Il figlio ha poi salutato il padre pubblicando un’immagine in cui era sorridente e il messaggio: “Tu vivrai in me per sempre“. Tante le parole di cordoglio di chi conosceva il cinquantanovenne.
Il post del figlio