Sente un vuoto dentro che difficilmente riuscirà a colmare Ciro Migliore, dovrà affrontare la perdita di Maria Paola Gaglione, la sua compagna morta dopo che suo fratello ha speronato il motorino su cui viaggiavano.
Le parole di Ciro Migliore dall’ospedale
Il ragazzo, 25 anni attualmente in carcere, non accettava la relazione tra la sorella e Ciro, transessuale. Nell’incidente è rimasto ferito anche lui al braccio ed è attualmente ricoverato presso la clinica Villa dei Fiori ad Acerra. E’ da lì che al Corriere della Sera ha spiegato come la famiglia di Maria Paola li abbia sempre ostacolati. I genitori della vittima continuano a ripetere che il fratello non voleva ucciderla, ma per Ciro e sua madre non è così.
“Ci hanno sempre ostacolati, non volevano che stessimo insieme perché dicevano che eravamo due femmine. Ma non è vero, io non sono una femmina, Maria Paola mi ha sempre amato come un uomo”, questo il lungo sfogo di Ciro tra le lacrime. Lui e Maria Paola, uniti da tre anni, da un mese convivevano. “Dicevano che l’avevo infettata”, è questo il racconto delle dicerie del Parco Verde a Caivano, dove i due ragazzi abitavano.
Non riesce a credere a quanto accaduto Ciro, che continua a ripetere: “Vorrei ci fossi stato io al suo posto, vorrei essere morto io. Lei era la donna della mia vita, non sto esagerando: noi ci amavamo veramente, era una cosa che durava da tre anni, non da tre mesi”.