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La telefonata-trappola, poi la pioggia di proiettili: braccato il killer del boss

Sarebbe un giovane di 25-30 anni di San Martino Valle Caudina (Avellino) l’omicida di Orazio De Paola, il 58enne boss del clan Pagnozzi ucciso con cinque colpi di pistola nella tarda mattinata di ieri mentre percorreva in sella ad una bici elettrica una via centrale del centro della Valle Caudina.

L’uomo e’ stato bloccato nella tarda serata di ieri dai carabinieri del Comando provinciale di Avellino a bordo di un’auto all’altezza del casello autostradale di Roma nord. Con lui viaggiavano anche alcuni familiari. Ad incastrare il presunto omicida sarebbero state le immagini delle numerose telecamere di videosorveglianza e di alcune attivita’ commerciali, le stesse che hanno ripreso De Paola ancora in vita mentre transitava nella zona.

Il giovane e’ stato ripreso mentre a bordo di un’auto si allontana da via Castagneto, la strada dove e’ avvenuto l’agguato che si trova a poca distanza dall’abitazione in cui il giovane vive con i genitori. Le indagini sono coordinate dalla Dda di Napoli. Secondo indiscrezioni, alcuni giorni fa i due sarebbero venuti alle mani dopo una accesa discussione per motivi sui quali si concentrano le indagini.

L’arma del delitto non e’ stata ancora trovata, ma dai bossoli ritrovati accanto al cadavere di De Paola dovrebbe trattarsi di una 7,65. Non si esclude che il boss sia stato attirato in una trappola dopo aver ricevuto una telefonata che lo invitava ad un appuntamento.

La telefonata-trappola, poi la pioggia di proiettili: braccato il killer del boss