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Il virus non si ferma? Neanche l’istruzione (privata)!

Logopedisti ed educatori professionali “a sostegno” degli alunni e delle scuole durante l’anno accademico 2020-2021

Dall’idea di un gruppo di Professionisti della riabilitazione, un progetto più ampio dedito non solo al campo della rieducazione linguistica, cognitiva, motoria, percettiva, comportamentale (come da protocollo riabilitativo), ma esteso a tutti gli studenti in difficoltà della scuola primaria e superiore, in concomitanza con le nuove norme governative. 

Non si tratta di sostituirsi alle scuole, ma di fornire loro, e soprattutto alle famiglie, maggiore supporto anche da un punto di vista curricolare. Vogliamo porre al servizio della società degli studenti – spiega il gruppo di professionisti – la nostra esperienza come logopedisti e pedagogisti, per supportare famiglie in difficoltà che temono contemporaneamente per la salute dei propri figli e per la loro formazione”. Non è la prima volta che, genitori molto impegnati da un punto di vista lavorativo, ma soprattutto attenti e preparati nei confronti della disabilità o delle difficoltà dei propri figli, risultino tante volte insoddisfatti di come il programma scolastico venga portato avanti. Tuttavia, non riescono ad ottemperare e a conformarsi alle copiose richieste didattiche, avendo magari più di un figlio, di cui uno di questi con disabilità, oltre a tutte le problematiche e gli impegni della vita quotidiana che si sovrappongono. 

Ed è qui che possono intervenire Logopedisti ed Educatori: lo scopo è quello di garantire continuità nell’ambito dell’istruzione nel tentativo anche di colmare le lacune “personali” di alcuni studenti che (non ce ne vogliano gli insegnanti!), spesso vengono “trascurati”. E non ci si riferisce, in questo caso, solo alle grandi disabilità come autismo e altri ritardi della comunicazione (che pure vengono “mal-trattate” o eccessivamente “assecondate” in contesto scolastico), ma anche di situazioni para-fisiologiche (al confine tra patologia e fisiologia, -si potrebbe definirle ibride-) che includono difficoltà curricolari diagnosticate (DSA e altri disturbi) e difficoltà di natura emotiva (situazioni socio-culturali familiari difficili; condizioni socio-relazionali complesse) che per alcuni studenti possono risultare addirittura invalidanti.

L’Intervento logopedico-integrato Borghese, ad impronta foniatrico-logopedica, che prende il nome dal suo fondatore, il foniatra Massimo Borghese, mira anche ad insegnare ai ragazzi e ai genitori, le tecniche attraverso le quali divenire padroni di una materia, “aprendo” i contenuti di un argomento, sviscerandolo nelle sue componenti essenziali, in maniera tale da risultare comprensibile anche a chi, di primo impatto, non riesce come gli altri… 

Il virus non si ferma? Neanche l’istruzione (privata)!