Voce di Napoli | Navigazione

Gioele, accertamenti con luminol nei boschi e prelievi Dna su animali: emergono novità

Sono proseguiti per tutta la notte, nei boschi di Caronia  gli accertamenti con il luminol in alcuni casolari e abitazioni rurali nei pressi del luogo di ritrovamento dei resti del piccolo Gioele. Gli uomini della Polizia scientifica, accompagnati da alcuni veterinari, hanno anche seguito dei prelievi di sangue su alcuni animali, tra cani molossoidi, meticci e suini neri dei Nebrodi per estrarre il Dna e poi fare le comparazioni con il Dna sul corpicino del piccolo Gioele, ritrovato da un volontario lo scorso 19 agosto.

Prelievo di Dna sui cani e i suini

Sono state raccolte una decina di fiale di sangue “Non è stato molto semplice”, confida un agente della Polizia scientifica all’Adnkronos. “Siamo stati aiuti da alcuni veterinari”. Le fiale sono state sistemate in un contenitore e portate via per analizzarle.

I miei cani si comportano bene e lo hanno visto anche i poliziotti. Stanno chiusi nel recinto e non escono in questi giorni”. Lo ha detto all’Adnkronos Paolo Carroccetto, l’allevatore proprietario di due cani, un molossoide e un meticcio, che vivono in un casolare a poche decine di metri di distanza dal luogo del ritrovamento del piccolo Gioele. Per tutto il pomeriggio e fino a pochi minuti fa sono stati con i poliziotti della Scientifica di Messina e due veterinari che hanno fatto il prelievo del Dna ai cani. “Non sono preoccupato – dice – siamo sereni. I miei cani sono tranquilli“. Poi dice che i suoi cani “non vanno in giro per i boschi, sono sempre chiusi”. Alla domanda se si è fatto un’idea su quanto accaduto a Viviana e Gioele allarga le braccia e dice: “non ho idea di cosa possa essere accaduto“. Intanto i poliziotti hanno terminato il prelievo di sangue sui due cani.

Nessuna traccia di sangue nella macchina di Viviana

Ieri i Vigili del fuoco hanno disboscato la zona per permettere alla Squadra sopralluoghi della Scientifica di potere raggiungere con più facilità il terreno avvolto da una fitta vegetazione. Il Procuratore capo di Patti Angelo Vittorio Cavallo, intanto, ha sottolineati, ieri pomeriggio, che “gli accertamenti genetici effettuati sui tamponi prelevati all’interno del mezzo e sul parabrezza hanno finora fornito esito negativo, anche per quanto riguarda la presenza di eventuali tracce di sangue” “Si è concluso un ulteriore ciclo di prelievi ed accertamenti sulla autovettura Opel Corsa in uso a Viviana Parisi al momento dello svolgimento dei fatti”, ha detto. E poi ha specificato che “il lavoro del collegio di consulenti incaricati degli esami autoptici, genetici e morfologici, nominato il 25 agosto, è tuttora in corso ed è nelle sue fasi iniziali; tale compito, come è facilmente intuibile, si preannuncia lungo, complesso e, per forza di cose, articolato in numerose sessioni. Contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa nei giorni scorsi, pertanto non è ancora possibile formulare, allo stato, alcuna seria ipotesi sulle cause di morte del piccolo Gioele. Come già detto in precedenza, questo ufficio prosegue tuttora le indagini in ogni direzione, senza tralasciare alcuna ipotesi”. 

Viviana e Gioele, la svolta: "Aggrediti e sbranati dai cani"