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Bambina di 10 anni incinta dopo lo stupro, arrestato lo zio

Una storia da brividi che arriva dal Brasile. Una bambina di 10 anni, è rimasta incinta dopo essere stata ripetutamente stuprata da uno zio.

L’uomo è stato fermato e arrestato

L’uomo è stato arrestato. Si tratta dello zio della bambina, un 33enne accusato di averla violentata per quattro lunghi anni, è stato rintracciato dopo una breve fuga e arrestato. Renato Casagrande, governatore dello Stato di Espirito Santo ha dichiarato: “Il suo arresto sia di lezione per chiunque si macchi di un crimine così crudele, brutale e inaccettabile”.

La bambina ha abortito al quinto mese di gravidanza

La piccola non si era accorta della gravidanza, è giunta all’ospedale con forti dolori al ventre. I medici dell’ospedale più vicino alla casa della piccola, si sono rifiutati di eseguire l’aborto per motivi di coscienza.

La bambina ha dovuto trasferirsi all’ospedale di Recife, a oltre 1800 chilometri di distanza.La legge brasiliana prevede l’interruzione volontaria di gravidanza solo in caso di violenza sessuale o di gravi rischi per la salute della futura mamma e del feto, ma i medici erano stati inflessibili.

Alla piccola è stato permesso di abortire nonostante le polemiche

Alla fine, secondo quanto riporta la BBC,la Corte di Giustizia del Brasile ha stabilito che la volontà della donna è sovrana, stabilendo così il trasferimento in un altro ospedale per l’aborto. La bambina è  riuscita ad abortire nonostante le polemiche.

L’aborto ha suscitato l’ira delle organizzazioni evangeliche

La decisione della Corte ha scatenato l’ira di organizzazioni evangeliche e delle varie Conferenze episcopali, mentre alcuni attivisti pro-vita hanno tentato anche di fare irruzione nell’ospedale in cui si trova ancora ricoverata la bambina.

Il vescovo Walmor Oliveira de Azevedo ha commentato così l’episodio: “Questo caso pone fine a due crimini efferati. La violenza sessuale è terribile, ma la violenza dell’aborto non si spiega, date tutte le risorse esistenti e messe a disposizione per garantire la vita dei due bambini”.