Una tragedia sfiorata a Napoli, dove un ragazzo di 17 anni è finito in coma dopo essere caduto in piscina da ubriaco. La brutta avventura del ragazzo, come riportato da Il Mattino, è accaduta nella notte di Ferragosto, durante una festa tra amici.
Minorenne ubriaco cade in piscina
A raccontare la vicenda è stato il padre del ragazzo, l’ex consigliere comunale dei Verdi, C.A., che in un lungo post su Facebook, ha voluto dar sfogo a tutta la preoccupazione provata in questi giorni.
Il racconto del papà
“È quasi l’alba – scrive l’ex politico napoletano – da ore siamo qui, all’esterno del pronto soccorso di una località di mare, ad aspettare che mio figlio si risvegli. Una festa organizzata in una villa con piscina, lui ci è caduto dentro ubriaco. Maledetto alcol e speriamo solo questo. Per fortuna qualcuno lo ha visto e lo ha tirato su. No, mio figlio non aveva mai bevuto in vita sua”.
“Una corsa con il cuore in gola – continua ancora a raccontare il papà – prima verso la villa e poi dietro l’ambulanza con lui che non ci riconosceva. Alle 5.30 si è svegliato e ci ha riconosciuto. Ringrazio Dio e scrivo questo post per tutti quei genitori che non controllano abbastanza i loro figli. Noi che lo facciamo non pensavamo ci potesse accadere una cosa del genere, invece è successo. Una storia a lieto fine che, spero, possa essere di insegnamento”.
A tirare fuori dalla piscina il figlio dell’ex consigliere è stato un ragazzo presente alla festa, di nome Vincenzo. A questo giovane, l’ex politico, ha dedicato le ultime parole del suo post, per ringraziarlo-
“Se non fosse stato per lui mio figlio ora sarebbe morto – racconta ancora C.A. – nessuno si era accorto in quali condizioni si trovasse. Sarebbe bastato qualche minuto in più in quella piscina e non ci sarebbe stata salvezza”
Ragazzo beve 20 drink e cade in piscina
“Ci ha raccontato di aver bevuto venti cicchetti – aggiunge l’ex politico – non vi nascondo che non sapevo nemmeno che cosa fossero. In ogni caso mi sembrano tantissimi, figuriamoci poi se a berli è un ragazzino di 17 anni per niente abituato all’alcol”. Una domanda è d’obbligo. Chi c’era a controllare i ragazzi e, soprattutto, chi ha servito vodka in quantità a minori di diciotto anni? “Prima di lui era stata male anche un’altra ragazzina – racconta ancora C.A. – per fortuna si è ripresa prima che la portassero in ospedale. Gli adulti? Sì, certo, dovevano essere presenti, ma francamente non so che cosa sia successo”.
L’appello dell’ex consigliere
Poi, l’appello: “A noi è andata bene, mio figlio è stato molto fortunato ed è salvo. Vorrei che tutti facessero tesoro di quello che è successo. I ragazzini faranno bene a stare lontani dall’alcol, e noi genitori a prestare sempre la massima attenzione”.