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Ha i sintomi del Covid ma è affetto da legionella, uomo in fin di vita a Napoli

Una bronchite iniziata 10 giorni fa, la febbre e poi la polmonite. Il sospetto che fosse sopraggiunto il coronavirus, l’esito negativo del tampone e il doppio ricovero: uno al Cotugno e in seguito al Monaldi. Ora, un operaio napoletano 59enne è in gravi condizioni.

È stata questa la sua odissea, così come raccontato da Il Mattino. L’uomo è stato ricoverato in terapia intensiva e intubato a causa di una grave crisi respiratoria. Ma il covid19 non centra nulla, così come confermato dall’esito negativo di un secondo tampone.

Finché, visto il peggiorare della salute del paziente, i sanitari hanno sottoposto quest’ultimo ad un terzo test molecolare che ha individuato problema e patologia: la legionella. Quest’ultimo è un batterio che può trovarsi nei condotti idrici o nei filtri dei condizionatori e può infettare l’acqua. Quest’ultima se inalata per nebulizzazione può essere letale.

La legionella pneumophila è un batterio così denominato nel 1976, dopo un’epidemia che si era diffusa tra i partecipanti al raduno della Legione americana in un hotel di Philadelphia. In quell’occasione 221 persone contrassero questa forma di polmonite precedentemente sconosciuta, e 34 morirono. La fonte di contaminazione batterica fu identificata nel sistema di aria condizionata dell’albergo“.

Le legionelle sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali ma soprattutto negli impianti di acqua stagnante di serbatoi e negli impianti dell’aria condizionata. In questi casi anche una doccia con acqua contaminata o le polluzioni inalate possono causare gravi infezioni talvolta letali. Serbatoi, tubature, fontane e piscine vanno costantemente monitorati e manutenuti in quanto possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo“, ha dichiarato Maria Triassi ordinario di Igiene e medicina preventiva della Federico II.

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