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Dal barcone al lavoro nella casa di riposo in piena emergenza Covid-19: la storia di Sherikat

Era partita dalla Libia nel dicembre 2015 e dopo settimane di attesa era arrivata a Taranto con un barcone carico di profughi. Questa è la Storia di Sherikat, operatrice socio sanitaria in una casa di riposo nel Comune di Milano.

Come riporta  Repubblica, Sherikat lavora in prima linea con gli anziani che soffrono e muoio per il coronavirus.
La sua è una storia di normale integrazione, visto che Sherikat, da quando è arrivata in Italia, è riuscita ad avere il riconoscimento della protezione internazionale per motivi umanitari. Dopo questo passaggio, si è iscritta a una scuola per infermieri. E ha partecipato a un concorso per entrare subito a lavorare nelle Residenze sanitarie assistite pubbliche (Rsa). “Ogni giorno mi vesto con la tuta, indosso la mascherina e la visiera e vado in corsia – racconta in uno splendido italiano la ragazza che ha 26 anni ed è nata in Nigeria – Certo, questo è un molto momento difficile per l’Italia e per le persone anziane, ma io sono contenta di dare il mio contributo al Paese che mi ha accolto quando avevo bisogno. Mi piace il mio lavoro, sto bene con le persone avanti con gli anni”.

sherikat