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Ucciso nel parcheggio come un boss, Picone freddato dalla sua amante

Il giovane, detto 'o Minorenne, è stato ammazzato nell'ottobre del 2018. L'avrebbe ucciso la 'Mohicana, alias Rita Mango donna legata al clan Lo Russo

Attirato in trappola in un parcheggio e ucciso con sei colpi d’arma da fuoco di cui almeno uno alla testa, quest’ultimo il proiettile mortale. Così Nicola Picone è stato ammazzato nell’ottobre del 2018. Il suo cadavere è stato ritrovato a bordo della sua auto. La vettura era parcheggiata nell’area di sosta di un distributore di carburante sito ad Aversa Nord, nello specifico in corso Europa al confine con San Marcellino (in provincia di Caserta).

Le indagini dei Carabinieri coordinate dall’autorità giudiziaria, avevano messo nel mirino due aspetti: il primo relativo al killer. Doveva trattarsi di una persona che la vittima conosceva e di cui non aveva paura. Il secondo ha riguardato il movente. Picone, conosciuto come ‘o Minorenne, è risultato affiliato al clan dei Casalesi. Ma dall’inchiesta è emerso che il giovane aveva alcuni affari con un gruppo criminale riconducibile al clan Lo Russo di Miano.

L’anello di congiunzione tra i due filoni è stato rappresentato da una donnaRita Mango, detta ‘a Mohicana e moglie di Valerio Nappello. La donna, come riportato da Il Mattino, era l’amante di Picone. Quando si è scoperto che ‘o Minorenne sottraeva di nascosto dei soldi dalle attività gestite insieme ai Lo Russo, è arrivata la sentenza di morte. Inoltre, la Mango avrebbe voluto troncare la sua relazione con il giovane: due piccioni con una fava.

Così la donna fece la telefonata che attirò Picone in quel parcheggio, poi c’è stato l’omicidio. La Mango è stata fermata dalle forze dell’ordine ieri pomeriggio dopo due anni di latitanza. Dovrà rispondere delle accuse di di omicidio aggravato dal metodo mafioso.

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