Nella più piccola delle isole del golfo di Napoli, arriva un evento “sui generis”, indice di quanto gli smartphone siano ormai diventati elementi imprescindibili nelle nostre vite e di come si senta la necessità di disintossicarsi da essi.
La distrazione digitale ha un costo sociale altissimo, i cui risultati sono sempre più evidenti nelle scuole, tra i ragazzi, nella loro difficoltà di concentrazione e nello stringere rapporti sociali di successo. Sulla scorta di tali riflessioni, dal 23 al 26 aprile, Procida ospita la “Digital Detox Experience”: dalla cena silenziosa allo yoga, con divieto di usare gli smartphone.
Procida andrebbe vista con gli occhi di Elsa Morante, di Alphonse de Lamartine, del “Postino“di Massimo Troisi, senza l’ansia di catturare lo scatto perfetto per collezionare quanti più “like” possibili sul proprio profilo social.
Il “Digital Detox Experience” è così un modo, come spiegano gli stessi organizzatori, di rimettersi in connessione con la natura, con se stessi, riscoprendo il proprio lato creativo e “godendosi la vita davanti a un tramonto sul mare“.
A molti di noi, quattro giorni senza connessione, potrebbero sembrare una infinità ma del resto, come spiega Nico Muro, uno degli ideatori del progetto: “tutto è possibile, se in ballo c’è la proprio felicità”.
Nico Muro ospiterà poi a Procida anche Alessio Carciofi, docente universitario, speaker ed esperto di “Digital Wellbeing”, il quale spiegherà ai partecipanti al progetto, proprio come “stare bene nell’epoca digitale“.
Il progresso è arrivato, ma non ci hanno preparato realmente a come gestirlo, così, più tempo passa e più la situazione ci sta sfuggendo di mano a tal punto che pare quasi sia il progresso a gestire noi.
Procida, con la sua natura sconfinata, i pescatori che raccolgono le reti dall’acqua, i gatti che si adunano sul porticciolo, il tramonto che si riflette sulle case colorate della Coricella, è quindi il posto ideale per dimenticarsi un attimo del proprio smartphone, di controllare le notifiche ed il numero di like.
“Servirà a fuggire dal trambusto delle notifiche, dalla frenesia dei ritmi e delle sfide della vita quotidiana, riprendendo il controllo della propria vita” conclude saggiamente l’ideatore del progetto.
