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Parla la Capobianchi: “Ecco come abbiamo isolato il coronavirus”

La ricercatrice, 67 anni e originaria di Procida, è la Direttrice del team 'tutto rosa' che allo Spallanzani di Roma ha isolato il virus

Sono state sulle prime pagine di tutti i giornali e sulle aperture dei principali tg. Anche la stampa estera ha dedicato articoli e copertine alla ‘squadra rosa’ che è riuscita ad isolare il coronavirus. Dalla Cina sono anche arrivati i complimenti ufficiali all’Italia e ai suoi ricercatori.

Così, Maria Rosaria Capobianchi, Concetta CastilletiFrancesca Colavita, sono diventate le tre donne più famose del Paese. Le tre studiose hanno lavorato senza sosta presso l’ospedale Spallanzani di Roma durante l’emergenza causata dal coronavirus.

Fino a ora erano disponibili i dati di sequenza del virus, che avevano pubblicato i cinesi, che però non hanno fatto uscire il virus. Sicuramente lo hanno isolato, ma non lo hanno distribuito – ha spiegato Maria Rosaria Capobianchi al Corriere del Mezzogiornoavere a disposizione il virus significa partire da una buona base per mettere a punto sistemi diagnostici, terapeutici e vaccini contro il coronavirus. Finora si disponeva di dati incompleti, ossia sulla base di dati teorici, sul disegno del genoma del virus. Hanno funzionato bene, come hanno dimostrato i controlli disegnati sempre in silico. Ma ora possiamo avere il vero controllo, cioè il virus. Quando si scoprono virus nuoviil materiale di partenza iniziale cruciale è proprio il virus. Averlo a disposizione, e avere anche un sistema di crescita e coltivazione in vitro, ci da’ uno strumento per perfezionare l’attuale diagnosi, che è molecolare, e perfezionare i test sierologici che ancora non ci sono, cioé la ricerca degli anticorpi nel sangue. Poi avere a disposizione il virus ci permette di provare farmaci in vitro e di avere grandi quantità di virus che possono servire per la messa a punto di un vaccino, oppure di antigeni e preparazioni che poi servono alla diagnostica“.

La Capobianchi è orgogliosa delle sue origini isolane. Nata a Procida ha studiato a Napoli prima del trasferimento a Roma. Come raccontato in occasione di un’intervista a La RepubblicaMaria Rosaria ha dovuto faticare molto prima di conquistarsi il proprio spazio. Non è stata costretta ad abbandonare la propria terra ma sono state alcune necessità sentimentali a portarla via dalla Campania.

Ma l’isola è sempre nel suo cuore. Sono stati tanti i messaggi che da Procida, tra amici e parenti, sono arrivati sul cellulare della Capobianchi una miriade di messaggi. Infine, le sue dichiarazioni sullo stato della ricerca in Italia: “Abbiamo dei cervelli eccezionali che vengono “esportati” in tutto il mondo. Devono avere le possibilità di esprimere il proprio talento. Allo Spallanzani siamo fortunati: ha avuto finanziamenti e considerazione. E oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Quando si investe c’è un ritorno. Questo è un esempio da seguire per dare opportunità ai nostri giovani“.

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