La Comunità ebraica di Napoli si rifiuta di presenziare alla cerimonia d'inaugurazione a causa della polemica con l'assessore De Majo
A Napoli, e nello specifico a Piazza Bovio (all’atezza del civico 33), sono state esposte le nove pietre d’inciampo in memoria delle vittime dell’Olocausto di Napoli.
Da oggi, Amedeo Procaccia, Iole Benedetti, Aldo Procaccia, Milena Modigliani, Paolo Procaccia, Loris Pacifici, Elda Procaccia, Luciana Pacifici, Sergio Oreste Molco avranno un degno memoriale, posto lì, nel cuore della città, affinché residenti e turisti non dimentichino uno degli orrori più devastanti della nostra epoca.
I protagonisti delle nove pietre commemorative, precedentemente citati, erano tutti membri della Comunità ebraica di Napoli, costretti ad abbandonare le proprie case al momento della promulgazione delle leggi razziali. Dopo essere stati arrestati, essi vennero deportati, in un freddo gennaio del 1944, a bordo su un treno diretto ad Auschwitz, luogo in cui, come tanti altri ebrei, trovarono la morte.
L’opera è stata realizzata dall’artista tedesco Gunther Demnig, il quale, già dal 1995, ha avviato questo processo commemorativo in diverse città europee, iniziando proprio dal suo Paese d’origine, la Germania. Le “Stolpersteine“, ad oggi oltre settantaciquemila in tutta Europa, furono proposte a Napoli già nel luglio 2017, dal giornalista Alfredo Cafasso Vitale. L’iniziativa fu esposta a colui che all’epoca risultava essere l’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Nino Daniele.
“Nel momento in cui testimoni diretti di quell’infanzia cominciano a non esserci più – ha spiegato Cafasso Vitale – è importante lasciare un segno tangibile e visibile affinché quello che è stato non sia mai più”
La cerimonia d’inaugurazione è stata presenziata dai rappresentanti del Comune e dal presidente dell’Anpi Antonio Amoretti. Pesa in modo significativo la grande assenza da parte della Comunità ebraica di Napoli. Il motivo della diserzione è stato generato dalla polemica tra essa ed il neo assessore De Majo.
Tutto ha inizio nel 2016, quando Eleonora De Majo, all’epoca consigliere comunale Dema, pubblica su Facebook un post in cui attaccava il Premier israeliano Netanyahu e “le politiche di apartheid del suo governo“.
“Mi dispiace che sia stata utilizzata un’occasione del genere per fare polemica – ha commentato de Majo – questo è il mese della memoria credo che in questa occasione, soprattutto in questa fase storica, iniziative come queste vadano moltiplicate“.
A placare gli animi e a trovare le giuste parole per descrivere tale assenza, ci pensa il presidente dell’Ampi, che afferma amareggiato: “Le comunità ebraiche hanno sempre avuto il nostro appoggio e la nostra solidarietà per far conoscere ai giovani cos’è stata la Shoah affinché non si ripeta quello che è già successo – e Amoretti continua – non era il caso di prendere questa posizione. Per la comunità ebraica di Napoli abbiamo sempre avuto un’attenzione particolare, anche perché con le Quattro giornate l’abbiamo salvata dalla deportazione. Occorre distinguere quello che fa la destra israeliana dalla comunità ebraica“.