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La linea Napoli-Roma si rompe come palle di Natale. Troppo spesso. Treni sempre in ritardo e prezzi dei biglietti che schizzano alle stelle

Italo stra/venduto agli americani ma si “dimentica” di investire sulla manutenzione. Tu vo’ fa l’americano ma freghi sull’alta velocità...

E non parliamo della fregatura dei numeri a pagamento. La gentilezza dell’enoteca di Monte di Vino ( in via Montedidio) per prenotare il mio nuovo biglietto gli sarà costata una cifretta, tra spelling corretto del nome, scelta dell’orario…Quasi quasi preferisco quelli a “luce rossa”, costano meno e mi diverto di più.

Il Natale non si tocca ma i biglietti sono un salasso e così che Stefano sulla sua pagina FB “Un terrone a Milano” ha lanciato una curiosa start up: pullman in partenza da Milano per Napoli, Cosenza, Catania a 10 euro. Perché “Non si specula sugli affetti. Si torna a casa durante le feste per riabbracciare la famiglia”. E’ la sua preghiera laica.

Metti una sera a cena da Mattozzi in via Filangeri ognuno ha una storia da raccontare sul pessimo servizio che chiamarla alta velocità, è puro eufemismo. Vanni Fondi, firma del Corriere, Mario Mustilli, professore di Economia e Gestione d’Impresa alla Federico II, e l’ingegnere spaziale Norberto Salza fanno la spola tra Napoli e Roma e lamentano che questo tratto accumula sempre più ritardi, sintomo di una pessima manutenzione della linea.

In diretta whapp Giuseppe, figlio dell’avvocato Paolo Trapanese comunica un ritardo di 4 ore sulla tratta Napoli-Roma e commenta: “Avrei impiegato meno in bicicletta e si sarebbe trovato un gluteo più tonico”.
Sui social Daniela Santanchè fa partire la sua denuncia contro un ritardo di 154 minuti sulla tratta Roma-Napoli ( vabè per la fretta era salita sul treno sbagliato).

Per mia sbadataggine dimentico il cellulare in casa e mi chiudo la porta alle spalle. Non ho le chiavi per rientrare, la portiera non trova le chiavi d’emergenza, mia madre non è rintracciabile. Non mi resta che annullare la partenza sul treno Italo Napoli- Milano, chiamando il numero 492020 a pagamento. Il primo euro e 30 centesimi alla risposta e poi il “tassametro” continua la corsa nel nostro portafoglio. Già ma come chiamarlo? E qui comincia la tarantella, portiera e vicino di casa non hanno credito sufficiente sul loro cellulare per consentirmi di spostare la prenotazione. Provo dal salumaio gli esaurisco il credito. Vado dall’enoteca Monte di Vino, in via Montedidio, mi mettono a disposizione un telefono fisso e finalmente annullo la partenza.

Sono carta Premium e al momento della prenotazione in prima mi era stato detto che potevo cambiarlo fino a 3 minuti prima della partenza. Certo, lo potevo cambiare ma con la penale. Una penale quasi pari al prezzo del biglietto. Faccio due conti: biglietto in prima costato sugli 80 euro. Il cambio prenotazione costerebbe sempre in prima 64 euro. In smart 44 euro. Ovviamente opto per la Smart. Vi rendete conto che a queste cifre Italo non è più competitivo. Da Linate, appena riaperto, che adesso funziona come un orologio svizzero un low cost costa la metà del treno e impiega un quarto del tempo.

Per non parlare della fregatura dei numeri a pagamento. La gentilezza di Monte di Vino per prenotare il mio nuovo biglietto gli sarà costata una cifretta, tra spelling corretto del nome, scelta dell’orario…
Quasi quasi preferisco quelli a “luce rossa”, costano meno e mi diverto di più.

Mi chiedo se esiste un ente a nostra tutela. Perché tutto deve essere risolto a piccole ruberie nelle nostre tasche. Lo so Italo non è il primo e non è il solo. E’ successo pure questo, sempre su Italo. Sviene su Italo e il treno si ferma all’altezza di Roma Tiburtina.

Si cerca un medico a bordo. Stop forzato di 20 minuti… Niente di grave, comunque il dottore e il personale invitano la signora a scendere dal treno. La signora si rifiuta, dice di sentirsi bene. Il treno riparte, a Bologna la signora sviene di nuovo. Lo stesso teatrino, lo stesso medico…passa ancora una mezz’ora.Dopo varie insistenze la signora accetta di essere messa su autoambulanza. Non era un infarto, non era in pericolo di vita, solo un po’ d’ipertensione. Passeggeri incavolati, 50 minuti di ritardo…Quasi quasi per ritornare a Milano mi prenoto il bus!

P.S. Buone palle di Natale a voi lettori di VocediNapoli.it… anche senza il trenino ciùciùciù!

La linea Napoli-Roma si rompe come palle di Natale. Troppo spesso. Treni sempre in ritardo e prezzi dei biglietti che schizzano alle stelle

pagina facebook di Januaria Piromallo