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Vannini, nuove intercettazioni Il mistero del cellulare di Ciontoli

I Ciontoli hanno da subito pensato a salvaguardare il patrimonio

Giulio Golia sta continuando con Le Iene a occuparsi del caso Vannini. Nella puntata andata in onda ieri, dopo quanto già anticipato la scorsa settimana, sono state mandate in onda nuove intercettazioni fino ad ora mai ascoltate. Telefonate che, ancora una volta, hanno ad oggetto vicende economiche della famiglia Ciontoli e di come, subito dopo l’omicidio, abbiano pensato a salvaguardare il patrimonio.

La Pezzillo, moglie del Ciontoli e madre di Martina, telefona la banca appena dieci giorni dopo la morte di Marco chiedendo un appuntamento “per una operazione sul conto, dobbiamo lasciare a nome di mio marito e aprire un altro a nome mio sul quale bisognerebbe portare questi soldi”. Tutti i pagamenti, in sostanza, sarebbero dovuti partire dal suo conto perché quello di Antonio Ciontoli doveva essere svuotato.

Il 23 maggio è Ciontoli a parlare con l’avvocato Miroli per capire se chiudere il conto. E a seguire il 25, il 27 e negli altri giorni la Pezzillo e Ciontoli si alternano per chiamare Enel, Sky, Telepass e cambiare l’iban di riferimento.

Il mistero del secondo cellulare di Ciontoli

Ma c’è dell’altro ed è qui che Golia approfondisce. In base alla testimonianza di Davide Vannicola si apprende molto altro. Il maresciallo Izzo, amico di Vannicola, è stato contattato da Ciontoli quando Marco era già in pronto soccorso. Ma non solo. Ciontoli, secondo Vannicola, avrebbe chiamato l’amico maresciallo Izzo, prima di chiamare l’ambulanza per la prima volta. Appena accaduta la tragedia, quindi, avrebbe fatto questa telefonata, telefonata che però non compare nei tabulati del Ciontoli. Ciò significa che, anche se Izzo continua a negare, esiste un altro cellulare. Un telefono di servizio probabilmente che non è mai stato trovato e che potrebbe contenere importanti verità per la risoluzione del caso.

IL VIDEO DE LE IENE

 

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