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Attenti al Lupo (De Magistris)

Nino Daniele candidato Sindaco? Una parte della città si è schierata con l'ex Assessore. Intanto la De Majo si lecca le ferite dopo il "caso-Segre"

Ho sempre temuto che Nino fosse licenziato anche perché è una persona di eccezionale valore morale e culturale”, così scende in difesa il filosofo Aldo Masullo. Un politico apolitico, quel ∫. Filosofo anche lui e dalla vista lunga. Con lui la cultura è un’esperienza meravigliosa, titolava così La Repubblica a tutta pagina, 3 settimana fa.

In una giunta colabrodo era l’uomo giusto al posto giusto. Anche a lui, sopratutto a lui si deve la rinascita culturale di Napoli. Eppure è stata la vittima sacrificale del rimpasto dell’ultim’ora. Il suo aguzzino è il sindaco Luigi De Magistris, si proprio Gigino, “sparame in pietto” ( così ribattezzato per il suo piglio battagliero) e che lo stesso Daniele ha sempre difeso anche quando era il primo cittadino era indifendibile agli occhi di tutti.

Troppo populista, quel lungomare, tra i più belli al mondo, trasformato in una sagra di paese, da Pizza Village alla festa del baccalà, al corno fallico, alto 60 metri, rosso natalizio contro il quale la città insorse come ai tempi delle 4 giornate. Nino invece puntava a un patrimonio più erudito. Ha inventato lui il Festival Spinacorona, passeggiate musicali in chiese e chiostri, terza edizione.

Ha portato in città Napoli Piano City, ha promosso il teatro in tutte le sue forme. Dopo 20 anni di oblio ha rispolverato Napoli Città Libro, Salone del Libro e dell’Editoria, Ha festeggiato in Comune i 96 anni di Aldo Masullo, il professor emerito di filosofia che tutto il mondo ci invidia e lo omaggiato con “Dialoghi filosofici“, versione cartons, fra la volpe Sofia e Aldo, con l’ingenuità e la spontaneità di un bambino. Andranno nelle scuole e nelle metropolitane d’arte.

Era quasi tutto pronto per il museo dell’immigrazione, una promessa di Nino per onorare la memoria del saggista Francesco Durante, morto 4 mesi prematuramente. Sono solo alcune delle sue iniziative…E tutta la città colta e illuminata insorge, fa petizioni on line. Se c’era un uomo giusto al posto giusto era proprio lui.

In un momento in cui la giunta dovrebbe arrivare compatta alle prossime elezioni invece cosa orchestra Gigino? Un rimpasto dimenticando che Nino della sua giunta era il “lievito”. O forse Nino si era solo opposto all’ennesima sagra della porchetta e della patata incetriolata. E perché il sindaco ha dato al fratello la concessione di allargare il marciapiede per fare spazio al dehor e al gazebo in piazza Vittoria, la più bella d Napoli, che si spalanca sul golfo, per il suo Baroq Art Bistrot (mani sulla città, presente?).

Mentre il dirimpettaio Maurizio Marinella, lo storico cravattaio, il più famoso al mondo, il sindaco non ha concesso neanche un sampietrino di rifacimento al manto marciapiedoso (in stato davvero pietoso) pieno di buche davanti al negozio (ca va san dire a spese di Marinella). A proposito, che fine ha fatto Sebastiano Maffettoni, filosofo, consulente alla Regione, (a costo zero)?

Anche lui defenestrato. I migliori partono e chi resta? Pensa te che succede…

Attenti al Lupo (De Magistris)