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Donna boss vittima di un agguato davanti alle amiche: preso il killer di Anna De Luca Bossa

Nel luglio del 2014 provò ad uccidere la “madrina” del Lotto Zero di Ponticelli, Anna De Luca Bossa, 44 anni, mentre si trovava in compagnia di alcune amiche. A distanza di cinque anni l’autore di quel tentato omicidio, che esplose ben sei proiettili alcuni dei quali ferirono alle spalle, alle gambe e al bacino la vittima designata, è stato raggiunto da un’ordinanza cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, perché ritenuto responsabile del reato di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso.

Si tratta di Gaetano Carrano, 26enne già detenuto e ritenuto dagli investigatori vicino al clan De Micco, all’epoca dei fatti in contrasto con i D’Amico e i De Luca Bossa. Ad eseguire la misura cautelare sono stati i carabinieri della Compagnia di Poggioreale.

L’agguato rientra in uno degli innumerevoli atti di violenza commessi sul territorio  di Ponticelli, periferia est di Napoli, nella faida tra clan De Micco e clan D’Amico. I provvedimenti emessi negli ultimi anni danno atto della particolare ferocia degli affiliati al clan De Micco, che a partire dal mese di settembre 2012 e fino agli ultimi arresti avvenuti nel novembre 2017, si sono resi autori di continue azioni di fuoco, non di rado culminate in omicidi, al fine di conseguire la supremazia assoluta sul territorio soppiantando le organizzazioni criminali preesistenti o che stavano cercando di farsi strada in seguito alla disarticolazione del clan Sarno. Le azioni di fuoco erano prevalentemente eseguite sulle piazze di spaccio e dirette ad accaparrarsi in maniera esclusiva la gestione del traffico di sostanze stupefacenti.

IL PROFILO – Anna De Luca Bossa è persona inserita da sempre nelle dinamiche criminali. Sorella di Antonio De Luca Bossa, alias ‘Tonino ‘o sicc’, e figlia di Teresa De Luca Bossa, entrambi detenuti e sottoposti al regime di carcere duro, è stata poche settimane fa condannata all’ergastolo nell’ambito del processo di primo grado per il duplice omicidio di Raffaele Cepparulo, ras dei Barbudos, e dell’innocente Ciro Colonna.

E’ stata la compagna del Ciro Minichini ‘o cartone, anch’egli detenuto e sottoposto al regime di 41 bis, padre di Michele Minichini (avuto da un precedente matrimonio), l’autore materiale, insieme ad Antonio Rivieccio, del duplice omicidio Cepparulo-Colonna, avvenuto proprio “grazie” a un sms mandato dalla De Luca Bossa per segnalare la presenza di Raffaele “Ultimo”.

La faida tra il clan De Micco ed il clan D’Amico è costata ad Anna De Luca Bossa anche la perdita di un figlio, Antonio Minichini, ucciso il 29 gennaio 2013 dai De Micco per errore mentre si trovava in compagnia di Gennaro Castaldi, soggetto appartenente al clan D’Amico. L’identificazione dell’autore dell’agguato, soggetto inserito nel clan De Micco,è è avvenuta attraverso le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia riscontrate dalle attività di Polizia Giudiziaria.