Ha sputato in faccia all’infermiere per poi colpirlo con una stampella spezzandogli il dito prima di essere aiutato da alcuni familiari a forzare la porta del triage per restare all’interno dell’area nonostante la figlioletta, come da regolamento, fosse assistita già dalla madre.
Alba di ordinaria follia quella andata in scena al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli dove si è registrata l’aggressione numero 79 dall’inizio dell’anno. A denunciare l’accaduto è la pagina “Nessuno Tocchi Ippocrate” che ha raccolto la segnalazione ufficiale del personale medico del Santobono. Necessario l’intervento della polizia per liberare medici e infermieri, barricatisi all’interno del pronto soccorso in attesa dell’arrivo della polizia.
Questa la ricostruzione della folle aggressione, finita tra le lacrime della piccola paziente che temeva l’arresto del genitore:
“In data 22/09/2019 alle ore 5:06 veniva triagiata in codice verde DSM di anni 5 per “difficoltà respiratoria”. La piccola, accompagnata dalla madre, entrava dopo pochi minuti e veniva assistita dalla dottoressa di guardia che la visitava e intraprendeva la terapia, secondo protocollo, con broncodilatatore e cortisonico, trattenendo la bambina con la madre all’interno del Pronto Soccorso per monitorarne la risposta clinica ( l’intero ciclo di trattamento dura circa 1 ora).
Verso le 5.50 giungeva al Pronto Soccorso il padre della bambina e si presentava al Triage chiedendo, con tono arrogante e minaccioso, dove fosse la figlia. L’infermiere triagista, A.B., rispondeva garbatamente che la bambina stava per essere rivalutata dalla dottoressa per poi essere dimessa e, avendo percepito una situazione potenzialmente pericolosa, si offriva di accompagnare il genitore dalla figlia per consentire di rendersi conto delle buone condizioni cliniche della minore.
Una volta all’interno il genitore faceva intendere di non voler riuscire ed accomodarsi in sala di attesa come di regola. Tale richiesta veniva gentilmente rivoltagli dal medico di turno e dagli altri infermieri dedicati all’assisitenza.
Dopo qualche minuto rientrava lo stesso l’infermiere B. a chiedere ,ancora una volta volta e sempre con tono pacato e modi gentili, al padre di uscire dal Pronto Soccorso per sistemarsi nella sala di attesa parenti fino ad ultimazione delle procedure di dimissione.
All’ennesima richiesta di uscire, verso le 6:20, il padre della bambina cominciava ad aggredire verbalmente e fisicamente l’infermiere, sputandogli addosso e colpendolo con una stampella canadese. L’infermiere provava a sfuggire all’ira immotivata del soggetto correndo verso il triage. Ma, nel frattempo, alcuni individui di sesso maschile che accompagnavano l’uomo, forzavano le porte del triage e partecipavano all’aggressione fisica e verbale dell’infermiere (una scena degna di una puntata di “Gomorra”!!!!)
A questo punto intervenivano i due agenti del servizio di vigilanza per dividere le parti ed evitare lesioni più gravi. La madre della piccola, incurante della violenza che si era scatenata da parte dei suoi congiunti, chiedeva con insistenza il foglio di dimissione della bambina che intanto, piangendo disperata, urlava: “ora arrestano papà”
La vicenda obbligava il personale di turno in Pronto Soccorso a barricarsi all’interno e ad interrompere, per quasi un’ora, il servizio. Alle 06:29 veniva chiamato il 112: interveniva la Polizia di Stato con raccolta delle generalità delle parti.
L’infermiere barbaramente aggredito si faceva medicare e praticava Rx mano sinistra con riscontro di rima di frattura alla metafisi prossimale della 4 falange. Veniva dunque refertato con prognosi di 24 giorni.
Pronta la solidarietà dell’Azienda con intervento sul posto del Direttore Generale Anna Maria Minicucci che ha trascorso buona parte della mattinata con il personale in servizio garantendo, da subito, azioni miranti da decongestionamento del PS ed all’aumento della sicurezza per gli operatori”.