Se da una parte si stringe il cerchio sulla baby gang che ha aggredito nelle scorse settimane, precisamente nella notte tra l’11 e il 12 agosto, l’ambulante bengalese Roton Kalak, 39 anni, lanciandogli in pieno volto pietre per non pagare una cover per cellulare, dall’altra un episodio assai deplorevole si è verificato nei giorni scorsi all’ospedale Cardarelli.
Riguardo le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Napoli diretta dal primo dirigente Antonio Salvago, la “paranza” di minori che si è resa protagonista della folle aggressione è residente nel centro storico di Napoli e nei prossimi giorni potrebbero esserci sviluppi importanti.
Roton, che ha un regolare permesso di soggiorno in Italia, resta invece ricoverato nel reparto Maxillo Facciale dell’ospedale Cardarelli. Ha subito diversi interventi al volto e per 15 giorni non potrà alimentarsi se non con un sondino. Nei giorni scorsi, tuttavia, dalla stanza dove è ricoverato è sparito il suo cellulare, l’unico strumento che aveva per sentire la famiglia che vive in Bangladesh. A lanciare l’allarme sul furto del cellulare – riportato da Il Mattino – è stata la Comunità di Sant’Egidio che sin da subito sta seguendo da vicino, con l’aiuto di volontari, la vicenda relativa al 39enne ambulante.
“Dopo aver parlato con la moglie e i tre figli a telefono – spiegano Teresa Potenza ed Eleonora Ippolito della Comunità di Sant’Egidio – Roton è andato un attimo in bagno e al suo ritorno non ha trovato il suo telefono”. Un episodio che ha allarmato anche il neo direttore generale del Carderelli Giuseppe Longo che ha assicurato un potenziamento della sicurezza. Intanto è partita la colletta per garantire al più presto un nuovo cellulare allo sfortunato ambulante, vittima di una baby gang che avrebbe le ore contate.