È stata tratta in arresto poche ore fa dagli agenti della polizia di Stato, su richiesta del pm Roberto Lenza della Procura di Nocera Inferiore, Immacolata Monti, la mamma della piccola Jolanda morta per soffocamento nella sua abitazione di Sant’Egidio al Monte Albino nella notte tra il 21 e il 22 giugno.
Come riporta il Mattino, la donna è indagata con il marito Giuseppe Passariello, già in carcere, per concorso in omicidio pluriaggravato da “motivi abietti e futili” e maltrattamenti verso la bimba. Versioni discordanti che si contraddicono tra loro soprattutto in relazione alle intercettazioni eseguite dalla polizia di Nocera Inferiore che riprendono una conversazione avvenuta tra Imma Monti, e il marito . Un possibile soffocamento avrebbe causato il decesso della bimba di 8 mesi, da chiarire sono le reciproche posizioni della mamma e del papà, indagato per maltrattamenti aggravati e omicidio.
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Come riporta il mattino, il 22 giugno, ovvero il giorno dopo la morte della bimba, la donna preoccupata la marito avrebbe parlato di un cuscino chiedendogli se sarebbe stato il caso di buttarlo e dicendo: “Tutto in faccia”, e poi accostando la mano destra si avvicina alla bocca, “come a simulare il gesto di qualcosa che si appone sul viso”. Dopo un minuto aggiunge: “L’omicidio lo abbiamo fatto”, accompagnando la frase con “uno scuotimento della testa ed uno sguardo diretto a Passariello, in tono dimesso, come a voler cercare un cenno di intesa”.
Poco attendibili invece le parole di Passariello che ha rilasciato dichiarazioni contrastanti tra loro durante l’interrogatorio. Il gip ha dichiarato non meritevole di credito la linea difensiva del 37enne “appare difficilmente spiegabile per quale motivo nella concitazione di quelle ore e nel dolore per la perdita di una figlia, i coniugi si fossero messi a discutere dell’opportunità o meno di buttare il cuscino, né si spiega per quale ragione Passariello non si sia dissociato da quel riferimento, facendolo invece proprio e senza mostrarsi stupito”.
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