Non ci sono al momento conferme sul ferimento di altri due coetanei del 22enne colpito dai proiettili alle gambe nel corso di un agguato avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì ai Quartieri Spagnoli e proseguito anche all’interno dell’ospedale dei Pellegrini, dove sono stati esplosi diversi colpi d’arma da fuoco mentre medici e guardie giurate stavano soccorrendo il giovane ferito. I carabinieri della Compagnia Napoli Centro, che stanno indagando sull’accaduto, non hanno per ora trovato riscontri sul ferimento di altre persone dopo aver monitorato altri ospedali della città per verificare l’eventuale arrivo di persone ferite a colpi d’arma da fuoco.
LA VITTIMA – Intanto non sono ritenute gravi le condizioni di Vincenzo Rossi, residente all’Arenella e con precedenti per reati contro il patrimonio, ricoverato nel reparto di Ortopedia dell’ospedale della Pignasecca per una duplice frattura al femore e alla gamba sinistra. Il 22enne è arrivato in auto poco dopo le due di notte trasportato da alcuni amici. Pochi minuti dopo la follia: mentre medici e vigilantes stavano soccorrendo la vittima, ha fatto irruzione nel cortile dell’ospedale un uomo con il volto coperto dal casco e armato di pistola. Così come si vede nelle immagini di videosorveglianza presenti nell’ospedale, al suo arrivo un altro ragazzo (probabilmente uno degli amici che ha accompagnato in ospedale il 22enne) corre di scatto verso le scale del pronto soccorso, dove erano presenti almeno quattro persone.
Il pistolero, incurante della presenza di altre persone, spara più volte senza però centrare l’obiettivo. Una mera casualità che mantiene sempre più alta la tensione in città a poche ore dall’ennesima visita del ministro dell’Interno Matteo Salvini, ieri a Napoli per presiedere il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.
GIALLO ALTRI FERITI – “Insieme al ragazzo ferito alla gamba sono arrivati altri minori, almeno due di loro sono stati feriti di striscio, probabilmente qui in ospedale ma sono scappati via” ha dichiarato all’Ansa Giuseppe Fedele, chirurgo del Pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini, in sevizio in ospedale al momento degli spari. “C’era una ragazza di 16 anni con una ferita di striscio agli arti inferiori. Stavamo per ricoverarla ma quando le ho chiesto di chiamare i suoi genitori, visto che è minore, è scappata. Lo stesso ha fatto un altro giovane, anch’egli minorenne”.
20 PERSONE – Il chirurgo poi spiega che al momento dell’arrivo di Rossi, “erano presenti circa una ventina di giovani, poi sono iniziati i colpi di pistola”
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“Siamo in una zona di guerra. Sparando in un presidio ospedaliero hanno toccato l’anima della sanità” spiega Maria Corvino, direttrice sanitaria dell’ospedale Pellegrini. “E’ la prima volta che succede una cosa del genere in un pronto soccorso. Gli operatori negli ospedali vengono minacciati, anche aggrediti fisicamente ma mai c’e’ stata una sparatoria. E’ un evento che non posso descrivere. Posso solo dire grazie a chi ancora lavora stamattina in questo presidio dopo quello che è successo”. Per la dirigente più che ripristinare il drappello di polizia in ospedale occorre prima di tutto “educare i cittadini. Noi ringraziamo le forze dell’ordine ma la città deve svegliarsi”.
Sull’episodio è intervenuto anche il capo della polizia Franco Gabrielli: “La sparatoria della scorsa notte ieri sera in un ospedale di Napoli, con bersaglio lo stesso pregiudicato che era stato ferito in un agguato avvenuto poco prima, dimostra “Il livello gangsteristico della criminalità napoletana in questo momento. Quello che succede e’ legato anche all’intervento delle forze dell’ordine che hanno disarticolato i clan e che ha messo in circuito modalità per certi aspetti ancor più preoccupanti, quando pensiamo che si spara tra la gente come nella vicenda della piccola Noemi”. Queste le sue parole a margine dei lavori del Foro di Roma, la riunione annuale dei capi delle Polizie dei 12 Paesi dell’area balcanica e italiana.