Il disastro aereo avvenuto in Etiopia la scorsa domenica e che ha causato la morte dei 157 passeggeri (di cui 8 italiani) potrebbe essere stato causato da un errore nella progettazione del velivolo, un Boeing 737 Max 8. È quanto emerge dalle ultime analisi degli esperti e da alcune indiscrezioni trapelate dalle fila dell’azienda. Non è la prima volta infatti che il B737 Max 8 miete vittime: ad ottobre dello scorso anno un aereo dell’indonesiana Lion Air si è schiantato in mare pochi minuti dopo il decollo da Jakarta.
Il Boeing 737 è ad oggi il velivolo più prodotto nella storia dell’aviazione e il primo modello del 737 Max, nato nel 2011, sarebbe dovuto essere un degno rivale dell’A320 prodotto da Airbus, il principale concorrente di Boeing. Grazie ad un nuovo motore che permetteva di risparmiare kerosene, la Boeing era sicura di aver fatto centro, anche perché non era necessario addestrare i piloti all’utilizzo del nuovo modello in quanto identico al “vecchio” 737.
In realtà, secondo quanto spiega l’esperto Bjorn Fehrn della Leeham Company, c’è una differenza importante tra i due modelli: “Per installare il nuovo motore, che è più grosso, hanno dovuto posizionarlo più in alto e in avanti”. Questo ha spostato in avanti il centro di gravità del velivolo, il cui muso tendeva ad inclinarsi all’indietro, e per ovviare al problema è stato sviluppato un software che riportava il muso alla posizione iniziale. Data la differenza tra i due modelli, l’EASA (Agenzia europea per la sicurezza aerea) ha in seguito richiesto un controllo di sicurezza del nuovo velivolo ma è stata rassicurata dall’americana FAA (Amministrazione federale aviazione).
Oggi il B737 Max 8 è utilizzato in molte compagnie europee che partono dall’Italia fra cui la Norwegian Airlines (che parte da Malpensa verso Oslo e Stoccolma), Air Italy e, nell’immediato futuro, la low-cost Ryanair, prima compagnia in Italia per numero di passeggeri che ha previsto l’acquisto di ben 135 unità prima del terribile schianto di domenica scorsa.
BOEING BLOCCATI – Intanto a partire dalle 21 di martedì 12 marzo, sono stati banditi tutti i voli aerei dei Boeing 737 Max 8 nei cieli in Italia. Lo ha deciso l’ENAC (Ente nazionale per l’aviazione civile). Anche la Gran Bretagna ha annunciato di aver bloccato tutti i voli nel suo spazio aereo dei Boeing 737 Max 8 dopo l’incidente della Ethiopian Airlines. Lo ha annunciato la Civil Aviation Authority (CAA) britannica, ricordando che lo stesso hanno già fatto le autorità di Australia, Singapore, Cina, Indonesia e Malaysia.
Dopo il Regno Unito, anche le autorità di Francia e Germania hanno deciso di lasciare a terra i velivoli dello stesso modello precipitato, già protagonista di un altro schianto in Indonesia alcuni mesi fa. Il ministro dei Trasporti della Germania, Andreas Scheuer, ha annunciato che lo spazio aereo del Paese è chiuso per i Boeing 737 Max 8. “La sicurezza viene prima di tutto. Finché tutte le incertezze non saranno superate, ho ordinato di chiudere lo spazio aereo a tutti i Boeing 737 Max da subito” ha dichiarato il ministro.