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Cellulari in carcere, spaccio di droga e i Mastiffs: la confessione di Genny ‘a Carogna

L'ex capo ultrà ha deciso di collaborare con la giustizia. Ecco cosa ha iniziato a raccontare agli inquirenti

La decisione di Gennaro De Tommaso, alias Genny ‘a Carogna storico capo ultrà dei Mastiffs (gruppo di tifosi che occupano le gradinate della curva A allo stadio San Paolo), di collaborare con la giustizia, è arrivata ieri ed è subito balzata all’onore delle cronache, sportive e giudiziarie.

Infatti, le dichiarazioni che De Tommaso renderà agli inquirenti potrebbero aprire nuovi scenari su due fronti: quello calcistico, con i presunti rapporti tra alcuni esponenti delle curve e la criminalità organizzata e quello camorristico, con le rivelazioni in merito al traffico e spaccio di stupefacenti che ‘a Carogna avrebbe gestito per un sodalizio criminale.

In merito, De Tommaso ha avuto nel novembre del 2018 una condanna – in primo grado – a 18 anni di reclusione, proprio per traffico internazionale di droga. Ma la Direzione distrettuale antimafia (DDA) ha nel mirino un altro “sistema”: quello che ha consentito l’ingresso illegale nei penitenziari di Poggioreale Secondigliano di telefoni cellulari.

De Tommaso, come riportato da Il Corriere del Mezzogiorno, avrebbe confermato agli inquirenti che la struttura del traffico e spaccio di stupefacenti era basata tutta su sostanze provenienti dell’Olanda. Un canale sicuro ed esclusivo che il clan GiulianoForcella e quello dei ContiniPoggioreale avevano affidato alla Carogna.

Quest’ultimo avrebbe svelato che la tipologia di droga venduta nel centro storico di Napoli, era sintetica, dannosa e poteva provocare anche forte dipendenza. Lo spaccio era affidato alle “paranze” dei Mastiffs che poi provvedevano a far entrare le sostanze anche all’interno dello stadio.

La decisione di De Tommaso di pentirsi sarà stata motivata da due fattori, il primo che riguarda le stringenti condizioni detentive. Il secondo concerne la sua famiglia. Anche se la decisione sarebbe stata presa insieme ai parenti più stretti (che dovrebbero far parte anche loro del programma di protezione), molti esponenti dei De Tommaso che vivono tra i vicoli del centro storico della città, si sarebbero smarcati da ‘a Carogna. Avrebbero rinnegato Genny, evidenziando la loro contrarietà a questa sua presa di posizione.

Cellulari in carcere, spaccio di droga e i Mastiffs: la confessione di Genny 'a Carogna