Gennaro De Tommaso, 43 anni, conosciuto da tutti come Genny la “Carogna”, si sarebbe pentito iniziando un percorso come collaboratore di giustizia. L’ex capo ultrà dei Mastiffs è stato arrestato per traffico internazionale di droga, per lui una condanna di 18 anni.
L’episodio che ha reso noto la “Carogna” noto da tutti in Italia, anche al di fuori dell’ambiente calcistico. La finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina quando il capo ultra trattò con lo Stato (mediante l’ex capitano azzurro Marek Hamsik) per far riprendere il match mentre in ospedale c’era Ciro Esposito, rimasto coinvolto in un agguato fuori all’Olimpico, ad opera dei tifosi della Roma, poco prima dell’inizio della partita.
La notizia, riportata dai principali quotidiani cittadini, è molto riservata. Al momento non ci sono conferme ufficiali ma a Forcella e nella sua piazza San Gaetano, ai Decumani, il passaparola era già iniziato da giorni. I pm dell’Antimafia gli contestano di essere uno degli organizzatori del traffico di marijuana e cocaina lungo il duplice asse Napoli-Sud America e Napoli-Amsterdam.
IL PROCESSO – Nel 2015 viene raggiunto da un’ordinanza per traffico internazionale di hashish e viene condannato a dieci anni, poi ridotti in appello a otto. Nel novembre dello scorso anno l’ex capo ultrà subisce una condanna ancora più pesante: per lui una pena a 18 anni di reclusione, al termine della sentenza di primo grado emessa dal giudice per le udienze preliminari Claudio Marcopido.