Il dottore avrebbe redatto un rapporto nel quale un detenuto da lui visitato avrebbe denunciato le violenze subite all'interno del penitenziario
Non c’è pace per le vittime costrette a subire l’inferno del carcere di Poggioreale. L’ultima triste notizia è la denuncia di uno psicologo che sarebbe stato minacciato e aggredito da un agente della polizia penitenziaria.
Il motivo? Il medico dopo aver visitato un detenuto che sul corpo mostrava segni di violenze subite, avrebbe scritto nel suo rapporto la testimonianza dell’uomo e cioè che era stato picchiato dagli agenti di custodia. L’episodio avrebbe generato una spirale di minacce e aggressioni anche nei confronti del dottore.
“Il 27 giugno 2018 ero di turno presso il presidio ‘Nuovi Giunti’ ho effettuato un colloquio con un detenuto accusato di stalking: mi mostrò macchie di sangue ancora fresco sul volto e sulle mani, riferendomi che dopo la visita medica aveva avuto un diverbio con il personale di custodia ed era stato picchiato, senza possibilità di difendersi. Un agente mi chiese cosa stessi scrivendo precisando che non dovevo riportare che il recluso era stato picchiato. Gli spiegai che non potevo non riferire la versione del detenuto, e che comunque avrei fatto una relazione tutelando il personale e gli agenti in servizio; a quel punto il mio interlocutore mi minacciò dicendo che se non avessi modificato il rapporto “avrei finito di campare” e che lui mi avrebbe ‘fatto la guerra in tutti i modi’“, questo il racconto del medico riportato da Il Mattino.
Sul caso è stata aperta un’inchiesta sulla quale sta indagando la procura di Napoli. La denuncia è stata sporta dallo psicologo lo scorso mese di giugno. Insomma, il carcere di Poggiorale, tra sovraffollamento e disumanità è sempre più un luogo di caos e oblio, per agenti, medici e detenuti.
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