Grazie alla telecamere piazzate nell’abitazione di una novantenne napoletana è stato possibile accertare le torture e le violenze che l’anziana donna, allettata a causa della frattura del bacino, era costretta a subire dalla propria badante.
Alle prime luci dell’alba gli agenti del Commissariato Scampia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli su richiesta della procura della Repubblica di Napoli nei confronti di S.L., cinquantunenne di nazionalità rumena, in quanto gravemente indiziata del reato di tortura e maltrattamenti nei confronti di un’anziana novantenne napoletana.
Tutto è partito dalla denuncia del figlio della vittima che aveva deciso di assumere una badante per fare fronte al grave stato di salute della madre, affetta da demenza senile ed allettata per la frattura del bacino. Grazie alle immagini delle telecamere installate all’interno dell’abitazione è stato possibile cristallizzare i maltrattamenti quotidiani ai quali veniva sottoposta la 90enne. A seguito del licenziamento immediato il figlio dell’anziana aveva deciso di presentare denuncia dei fatti al Commissariato di Scampia anche al fine di evitare la reiterazione di simili comportamenti nei confronti di altre malcapitate.
L’ESCAMOTAGE PER ARRESTARLA – L’attività investigativa, coordinata dalla locale Procura, ha evidenziato azioni di vera e propria tortura, consistenti in sadiche manovre del corpo, insulti e violenze varie, che suscitavano pianti e urla dell’inferma. Senza fissa dimora, la donna è stata arrestata con non poche difficoltà dalla polizia che per arrivare a scovarla ha utilizzato un escamotage. Alla ricerca di un nuovo lavoro, la badante è stata attirata in una trappola da un agente del Commissariato di Scampia. Quest’ultimo infatti si è rivolto a un’agenzia di assistenza a cui era solita affidarsi la donna, manifestando la necessità di assumere una persona che aveva le stesse caratteristiche, peculiarità e pretese dell’indagata.
Così quando la 50enne si è presentata al colloquio di lavoro ha trovato ad attenderla i poliziotti. Sono in corso attività di indagine finalizzate ad accertare se la straniera, trasferita nel carcere femminile di Pozzuoli, abbia posto in essere analoghe condotte criminose presso altre abitazioni di lavoro precedenti.