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Morte Davide Astori: i dati sulla malattia che ha ucciso il capitano della Fiorentina

Agghiacciante l’ultimo dato che riguarda la morte di Davide Astori ucciso da una cardiomiopatia aritmogena. I casi di decesso di giovani atleti in Italia, tra il 1980 e il 2015, sono più di 190, dovuti alla stessa patologia che lo scorso marzo mise fine alla vita del capitano della Fiorentina.

Secondo quanto riporta La Nazione, su un totale di 700 atleti sotto i 40 anni deceduti per morte cardiaca improvvisa nello stesso periodo nel nostro paese, il 27% è stato ucciso dalla cardiomiopatia aritmogena; una percentuale molto elevata. Il tasso di mortalità per tale patologia in persone che non praticano sport a livello agonsitico infatti è decisamente inferiore (5 volte in meno).

Lo studio è stato effettuato dall’Università di Padova in collaborazione con la Regione Veneto e si basa su casi singoli analizzati in fase di autopsia e con l’interpretazione di elettrocardiogrammi effettuati in vita. Il professor Domenico Corrado, incaricato dalla procura di Firenze di scrivere la consulenza tecnica  sul decesso di Astori, uno dei maggiori esperti al mondo sui casi di morti improvvise, ha dichiarato:

È il primo studio sistematico che ha permesso di individuare una serie di patologie e dare avvio a ricerche che hanno permesso di scoprire nuove malattie, approfondire i meccanismi della morte improvvisa negli atleti, scrivere linee guida per lo screening dell’attività agonistica e aggiornare i protocolli medico sportivi”.

Davide Astori è morto a 31 anni nel sonno a causa di quesa patologia lasciando la compagna Francesca Fioretti, modella napoletana, e la figlia Vittoria di due anni e mezzo. Sul suo decesso sono state svolte delle indagini. La procura di Firenze ha emesso due avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del capitano della Fiorentina nei riguardi di due medici che risultano indagati per il reato di omicidio colposo. Secondo quanto appreso, si tratterebbe di due professionisti che lavorano in strutture pubbliche incaricate di certificare l’idoneità sportiva, una con sede a Firenze e l’altra con sede a Cagliari.