L'appello dei due direttori generali: "l pronto soccorso solo in caso di reale necessità"
Una situazione di non ritorno. Un’affluenza spropositata che va solo a congestionare il pronto soccorso e a rendere ancor più difficile il lavoro di medici, infermieri e operatori sanitari degli ospedali Cardarelli e Santobono.
Un record di accessi registrati negli ultimi giorni, dovuti soprattutto al picco influenzale, che ha portato i direttori generali delle Aziende Ospedaliere Santobono-Pausilipon e Cardarelli, Annamaria Minicucci e Ciro Verdoliva, a lanciare un appello congiunto a non intasare i pronto soccorso ed i posti letto degli ospedali che sono di riferimento per pazienti con patologie gravi.
“In questi giorni i pronto soccorso del Santobono e del Cardarelli sono presi d’assalto da centinaia di pazienti con influenza e, in alcuni casi, complicanze respiratorie o cardiopolmonari. L’appello che ci sentiamo di rivolgere alla popolazione è quello di non rivolgersi al pronto soccorso se non in caso di reale necessità. Perché, purtroppo, i dati ci dicono che nella maggior parte dei casi si tratta di accessi impropri”.
Accessi impropri che – stando ai numeri diffusi dal Cardarelli – suonano ancor più allarmanti perché lasciando intendere la cattiva abitudine dei cittadini napoletani (e non solo) di recarsi al pronto soccorso del più grande ospedale del Mezzogiorno d’Italia anche per un semplice “mal di testa”.
“PAZIENTI INAPPROPRIATI” – Nelle giornate di lunedì 7, martedì 8 e mercoledì 9, il pronto soccorso del Cardarelli ha registrato rispettivamente 190, 108 e 150 accessi, (dati fermo alle 19 di lunedì, alle 17 di martedì e alle 17 di mercoledì), di cui ben oltre la metà dimessa nel giro di sei ore. Pazienti, il 64% del totale lunedì, il 61% martedì e il 51% mercoledì, definiti “inappropriati“, ovvero con sintomi e patologie che non necessitano del “viaggio” in ospedale. Inappropriati che generano l’affollamento o il congestionamento dei locali del pronto soccorso “con gravissime ripercussioni sui tempi di attesa, sui tempi di trattamento complessivo nonché sul sovraffollamento delle aree di attesa” a causa anche degli accompagnatori.
Pazienti inappropriati che incidono sul lavoro degli operatori che sono costretti a lavorare in condizioni di precarietà e stress temporale. Una situazione che ha visto la direzione strategica del Cardarelli rinforzare parzialmente l’organico integrando operatori sanitari per ogni turno fino al rientro dalla situazione di “crisi”.
Il Cardarelli e il Santobono accolgono, come è giusto che sia, ma allo stesso tempo invitano i cittadini a valutare bene la decisione di ricorrere al pronto soccorso. “In Campania – fanni sapere Minicucci e Verdoliva – c’è ancora un eccessivo ricorso all’ospedale, mentre è bene che per l’assistenza sul territorio si faccia riferimento alla medicina generale, alla pediatria di famiglia e alla continuità assistenziale. I dati ci dicono che al Cardarelli si registra il 70% circa di accessi impropri, e al Santobono si arriva all’80%. Questo significa che su 100mila pazienti addirittura 80mila non si sarebbero dovuti rivolgere al pronto soccorso. Al di là dell’ovvia considerazione sull’appropriatezza del ricorso all’ospedale, c’è da dire che affollare impropriamente un Dea di II livello significa mettere a rischio la salute di chi realmente vede la propria vita in bilico. In questo senso abbiamo molto apprezzato, e ringraziamo, i medici di famiglia affinché i pazienti si rivolgano, sempre più, agli studi sul territorio”.
Medici di famiglia che nelle scorse ore hanno invitato i cittadini “di non correre al pronto soccorso se non in caso di vera necessità e di continuare a chiedere consiglio ai medici di famiglia”.
L’AIUTO NECESSARIO DI ALTRE STRUTTURE OSPEDALIERE – Altro tema dibattuto in situazioni di picchi d’accesso è l’aiuto di altri ospedali di Napoli e provincia. Stando sempre ai dati diffusi dal Cardarelli, negli ultimi due giorni appena tre pazienti hanno trovato “ospitalità” in altre strutture sanitarie pubbliche della zona. Tre su 73 pazienti trasferiti dalle aree di emergenza del pronto soccorso e del padiglione Dea del Cardarelli in altre aree specialistiche dello stesso ospedale.
“PRONTO SOCCORSO ANCHE NEI POLICLINICI” – Emergenza accessi negli ospedali che ha visto anche i Verdi chiedere l’istituzione di nuovi presidi di Pronto Soccorso nei policlinici da tenere aperti tutto l’anno. “Durante il prossimo Question Time presenterò un’interrogazione al presidente De Luca per chiedere l’istituzione di nuovi presidi di pronto soccorso all’interno dei policlinici universitari da tenere aperti tutto l’anno”. L’annuncio è del consigliere regionale dei Verdi e membro della commissione Sanità, Francesco Emilio Borrelli. “Negli ospedali il personale è costretto a fare i conti con l emergenza legata agli accessi, occorre stipulare delle convenzioni con le aziende ospedaliere universitarie per istituire dei presidi di pronto soccorso anche nei policlinici. La sanità campana vive quotidianamente le problematiche legate al sovraffollamento e alla carenza di barelle e posti letto per tutti i degenti. L’esempio più calzante è quello del Cardarelli con con quasi cento presenze su una capienza massima di 36 posti presso l’Osservazione Breve Intensiva del Dipartimento di Emergenza. Disagi simili sono vissuti anche presso gli altri ospedali napoletani, dal San Paolo al Santobono. Tenendo conto che siamo nel periodo del picco di epidemia influenzale, l’apertura di nuovi presidi di pronto soccorso presso i policlinici servirebbe a decongestionare gli altri ospedali e offrire un migliore servizio ai degenti”.
OBI AL COLLASSO – A fotografare l’attuale situazione d’emergenza è il dato dell’Unità Operativa di Osservazione Breve Intensiva (OBI), dove i pazienti restano sotto il controllo di medici e infermieri per 48-72 ore prima di essere dimessi o trasferiti in un altro reparto Il reparto si trova all’interno del Pronto Soccorso ed è diretto dal primario Fiorella Paladino.
Su 36 posti disponibili, lunedì e martedì alle 8 del mattino c’erano circa 100 pazienti (82 mercoledì), molti dei quali adagiati su barelle tecniche. Una situazione tendente al collasso migliorata poi nelle ore successive della giornata quando il numero di pazienti è sceso di livello (“congestionato”) passando a 82 alle 19 di lunedì, a 74 alle 17 di martedì e 75 alle 17 di mercoledì.
“Il Cardarelli accoglie tutti, anche quando si trova in emergenza e i posti letto sono in esaurimento” raccontò a VocediNapoli.it Verdoliva in uno degli episodi di “In Prima Linea”, il docu-web realizzato sull’ospedale napoletano.