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Non rivela dove si nasconde la figlia, donna ridotta in fin di vita dall’ex genero

Ha ridotto in fin di vita l’ex suocera perché non voleva rivelare dove si nascondeva la figlia.  Utilizzando una bottiglia e una chiave inglese, un operaio di 58 anni di nazionalità moldava residente a Mondragone, nel Casertano, ha provocato diverse fratture e un trauma cranico alla donna, ora ricoverata in prognosi riservata.

A chiamare i soccorsi è stata l’ex compagna dell’uomo, una 33enne polacca che ha attirato l’attenzione di una pattuglia della polizia stradale di Caserta che stava transitando sulla statale Domiziana, lanciandosi contro l’auto di servizio. Ha poi chiesto agli agenti di intervenire nella sua abitazione perché la madre era in pericolo.

minacce e violenze contro l'anziana madre

I poliziotti una volta arrivata nell’abitazione hanno trovato il 58enne moldavo e con lui la madre della 33enne che usciva dal bagno con il volto tumefatto e altre gravi ferite sul corpo. Gli agenti della Polstrada hanno accertato che l’uomo aveva avuto una relazione con la 33enne ma non voleva accettare la fine del rapporto, e così le si era avvicinato col chiaro intento di ottenere una prestazione sessuale; al rifiuto della 33enne, il moldavo l’aveva strattonata violentemente e letteralmente buttata fuori di casa. Quindi ha scatenato la sua violenza sulla madre della ex, che non voleva rivelare dove si fosse nascosta la figlia.

La donna, che ha riportato un trauma cranico e varie fratture, è stata condotta alla Clinica Pineta Grande di Castel Volturno dove le sue condizioni sono subito apparse molto gravi tanto da essere stabilizzata e trasferita con urgenza all’ospedale Civile di Caserta dove è ricoverata in prognosi riservata.