Inter-Napoli andava sospesa ma, nonostante le segnalazioni degli uomini della procura della Figc presenti a San Siro, la gara è andata avanti lo stesso per decisione dei funzionario dell’ordine pubblico e dello stesso arbitro Pier Silvio Mazzoleni.
Continuano le polemiche dopo quanto successo mercoledì sera durante il posticipo della 18esima giornata del campionato di serie A. Gli ululati razzisti contro il difensore franco-senegalese Kalidou Koulibaly hanno provocato ‘solo’ la reazione della stessa vittima, espulso per doppia ammonizione dopo l’applauso ironico rivolto a Mazzoleni per un fallo, con tanto di cartellino giallo (probabilmente eccessivo), su Politano. Lo stesso fischietto di Bergamo ha però ignorato, o ritenuto prive di fondamento, le tre richieste del Napoli di fermare la gara per gli insulti razzisti al suo difensore.
LE PAROLE DI PECORARO – Il procuratore della Figc, Giuseppe Pecoraro, ha spiegato che “per me Inter-Napoli andava sospesa per i cori razzisti verso Koulibaly, e infatti gli uomini della Procura hanno segnalato ai funzionari dell’ordine pubblico e al quarto uomo che la squadra partenopea chiedeva lo stop. La decisione – dichiara all’Ansa- non spetta a noi, ma all’ordine pubblico d’intesa con l’arbitro. Per quel che ci riguarda, è in corso la comunicazione dell’accaduto al giudice sportivo”.
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SALVINI E L’ARBITRO – Il ministro dell’InterNo Matteo Salvini, che anni fa veniva immortalato in un video mentre cantava cori contro Napoli e i napoletani, ha ribadito che a sospendere una partita se ci sono insulti razzisti dagli spalti “è una scelta dell’arbitro, lascio al mondo del calcio, nella sua autonomia, la valutazione su come agire e reagire”. Quanto agli scontri prima della partita e alla morte di un tifoso, Salvini ha affermato: “Ho già detto che non si può morire per una partita di calcio. Convocherò a inizio 2019 le società di calcio di A e di B e le tifoserie organizzate per riportare educazione e civiltà negli stadi e fuori”.
GRAVINA – Il neo presidente della Figc Gabriele Gravina in un’intervista al Messaggero ha parlato anche di possibile sospensione del campionato: “Non lo so, ancora la notizia è troppo fresca. E’ una riflessione da fare. Ora dobbiamo riflettere un attimo e coordinarci: qui c’è un problema di ordine pubblico e come tale va gestito, anche il fatto di giocare o meno”. Gravina poi si sofferma sui richiami del Napoli e degli uomini della procura federale: “Tre richiami e niente stop. Stiamo verificando. Pare che il richiamo fosse stato fatto una sola una volta, oggi interverrà la procura e dirà la sua. Ma è molto brutto quello che è successo. In campo ho visto gente troppo nervosa, l’arbitro scriverà quello che è, se ha commesso qualche errore anche lui sarà valutato. Io sono preoccupato per questo clima surreale. Non sono uno psicologo, ma che alcuni giocatori fossero supernervosi era di tutta evidenza a San Siro. Ora rifletto, perché quanto capitato fuori è troppo grave, sentiremo Ministero e Coni e poi decideremo”.
IL CAPO DEGLI ARBITRI NICCHI ATTACCA – Sulla questione è intervenuto anche Marcello Nicchi, presidente dell’Aia: “Non abbiamo niente da dire, c’è già tanta gente che parla a sproposito. Tutto quello che c’è da fare, noi lo facciamo”, ha aggiunto a Lapresse il capo degli arbitri italiani. Sulle parole del procuratore federale Pecoraro, secondo cui la partita andava sospesa Nicchi ha replicato: “Lui faccia il procuratore, l’arbitro e gli addetti all’ordine pubblico fanno quello che devono fare”.

