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Eleonora, morta nel concerto di Sfera Ebbasta, la lettera delle figlie piccole è straziante

Eleonora Girolimini, 39 anni, è una delle vittime della tragedia avvenuta nella discoteca “Lanterna Azzurra” a Corinaldo in provincia di Ancona, lo scorso venerdì notte. La donna, mamma di 4 figli, ha lasciato un vuoto incolmabile nella famiglia e tanto tanto dolore che oggi il marito Paolo cerca di affrontare per portare avanti la vita dei suoi bambini.

Le due figlie gemelle, di sette anni, hanno chiesto al papà di mettere nella bara di una mamma una lettera. Il Corriere della Sera ne riporta una parte: una parte il disegno di una bambina bionda, cuoricini, farfalle, fiori, colori. Dall’altra una cornice di cuori e di stelle e in mezzo il messaggio per Eleonora, la mamma. “Cara mamma mi dispiace che sei morta…“.

Eleonora venerdì sera è morta schiacciata sotto una folla di ragazzini che cercavano una via di uscita dalla discoteca diventata trappola. Erano tutti lì in grande attesa del loro idolo trapper, Sfera Ebbasta. E cinque di quegli adolescenti sono morti assieme a lei. Paolo racconta quegli ultimi tragici momenti:

Mi rivedo lì in piedi ad aspettare con mia moglie e mia figlia Gemma, la più grande, quello che ci hanno spacciato per un concerto. Gliene concediamo uno all’anno e quella era la sua serata, biglietto da 22 euro. Convocazione alle dieci di sera, ci hanno fatto entrare alle undici e mezzo e ci hanno detto che lui sarebbe arrivato forse alle due per fare una mezz’oretta di show. Vedevo arrivare sempre più ragazzi, il locale era strapieno. Era una noia aspettare ma con Eleonora ci siamo detti: ormai siamo qui, facciamole questo regalo. Poi all’improvviso ho sentito quell’odore acre che pizzicava la gola”. “Eleonora e Gemma erano a un passo da me, vicine l’una all’altra. Io gironzolavo nell’attesa. All’improvviso una massa di ragazzi è arrivata nella mia direzione e mi ha praticamente trascinato fuori. Non sono nemmeno cascato, sarà durato un minuto, forse due. Poi mi sono messo a cercare come un pazzo, non le vedevo più. Finché ho ritrovato Gemma che urlava: la mamma è giù. E ho visto Eleonora per terra”.”C’era un signore che spingeva sul suo petto per provare a farle ripartire il cuore. Mi ha detto di soffiarle in bocca. Ho sentito le sue labbra così fredde…“.

La figlia Gemma ha raccontato che non soltanto Eleonora le ha fatto da scudo proteggendola finché ha potuto ma anche che, quando ha capito di non riuscire più a tenerla e a farle spazio per farla respirare, l’ha spinta forte via da lei. Ha messo assieme le sue ultime forze e le ha usate per salvare la sua bambina.