Voce di Napoli | Navigazione

Da neomelodico a investigatore, Tony Colombo e i consigli dei napoletani: “Non cantare per la camorra”

Da neomelodico a investigatore. Tony Colombo, nome d’arte di Antonino Colombo, nato a Palermo 32 anni fa, in questi giorni si è divertito a deridere giornali, giornalisti e, in modo indiretto, le stesse forze dell’ordine. Vittima di un “raid” a scopo intimidatorio avvenuto nel pomeriggio del 2 novembre scorso contro la sua sala registrazioni, la “House Colombo Dreams“, presente in via Antonio Tagliamonte a Secondigliano, Tony Colombo ha deliziato tutti con ricostruzioni poco convincenti, secondo quanto riferito a VocediNapoli.it da chi indaga sull’accaduto.

IL RAID E LE TRACCE ELIMINATE – Numerosi sono stati i colpi d’arma da fuoco esplosi contro le vetrate della “House Colombo Dreams”. Un’azione che qualcuno, non meglio specificato, ha provato a nascondere alle stesse forze dell’ordine. Quando sono arrivati sul posto i carabinieri, infatti, erano spariti bossoli e proiettili del raid, mentre i vetri blindati, danneggiati dagli spari, sono stati coperti da fogli di giornale. Insomma, non era successo nulla. Lo stesso Colombo più volte ha precisato di non aver mai ricevuto minacce né richieste “particolari“.

LA VERSIONE ROMANZATA – Secondo la ricostruzione del neomolodico si sarebbe trattato di una rapina o di un furto con i malviventi che avrebbero fatto fuoco per sfondare la vetrata d’ingresso e fare irruzione nello studio. Un’azione plateale in un orario, le 5 del pomeriggio, in cui difficilmente si passa inosservati. Eppure per Antonino Colombo “non c’è stato alcun raid punitivo, tentativo di intimidazione, od azioni similari nei confronti miei e della mia compagna. Nel mio studio ci sono strumenti e attrezzature importanti suscettibili a tentativi di furto“. Così “i ladri hanno tentato di accedervi sparando ripetutamente contro il vetro per provocarne la rottura. Non ci son riusciti, essendo il locale protetto da strutture antiproiettile, e – quindi – si sono dileguati”.

LE INDAGINI – Su quel che a tutti gli effetti sembra essere un raid a scopo intimidatorio proveranno a far luce le indagini condotte dai carabinieri. Al vaglio il torbido mondo dei neomelodici, alle spalle dei quali più volte, come già accertato in passato, si palesa la camorra, così come le presunte richieste estorsive di chi a Secondigliano sta provando a guadagnare o riconquistare terreno dopo un lungo periodo di silenzio. Non a caso nell’ultimo mese si sono registrati un omicidio e diversi raid intimidatori contro attività commerciali (bar-caffetteria e pasticceria). Poco plausibile invece la pista che porterebbe a rivendicazioni di tipo passionale legate alla relazione che Tony Colombo ha da tre anni con la vedova di Gaetano Marino, appartenente all’omonima famiglia camorristica egemone in passato nelle Case Celesti a Secondigliano e protagonista delle faide di Scampia.

“MASSACRATO” DAI NAPOLETANI – Intanto le uscite fuoriprogramma di Tony Colombo hanno lasciato senza parole anche i fan napoletani. Basta andare a leggere i commenti presenti sui social network per rendersi conto che, come diceva Totò, “Ccà nisciuno è fesso“. La versione della rapina o del furto, così come le tracce sparite subito dopo il raid, aumentano ancora di più i dubbi su quanto accaduto.

LEGGI ANCHE – Panico a Napoli, “stesa” durante la serenata del neomelodico Tony Colombo

Vivo a Napoli da 43 anni – scrive Rinoe non ho mai sentito che per fare una rapina hanno sparato 20 colpi?“. Un altro utente mette in dubbio le parole del cantante: “Quello che scrivono i giornali è tutto vero, sei tu che non racconti la verità“. Altri insistono invece sulla relazione instaurata con una “donna proveniente da una famiglia camorristica“.

A furia di fare serenate sotto casa di persone legate alla malavita queste sono le conseguenze, ti sarei fatto qualche nemico” è la versione di Vittorio. “Si è montato la testa, si crede Dio, le sue canzoni mi piacciono ma come persona mi è scaduta” scrive Carmela. “La deve smettere di esibirsi per conto di camorristi. E’ il suo lavoro, ma questa è gente pericolosa” consiglia Lucia.