L'operazione dei militari è avvenuta nel rione "Fort Apache", meglio conosciuta come "167". L'uomo degli Amato - Pagano è latitante
Il nome rievoca due film del tutto diversi, uno è un classico americano che ha fatto la storia del genere western (“Il massacro di Fort Apache“), il secondo narra la storia del giornalista Giancarlo Siani ucciso dalla camorra nel 1985 (“Fortapàsc“).
Ma qui non siamo in una sala o su di un set cinematografico, tuttavia le similitudini con la realtà ci sono. Infatti, Fort Apache è anche un rione che si trova ad Arzano (cittadina in provincia di Napoli), meglio conosciuto come “167“.
E questa mattina, a sedare il “far west” generato dalla camorra, ci ha pensato un blitz dei carabinieri. I militari hanno messo sotto assedio quella che di fatto è la “roccaforte” degli Amato – Pagano, sodalizio noto per la sanguinosa faida di Secondigliano combattuta contro il clan Di Lauro.
“Anche stamattina città sotto assedio dell’Arma dei Carabinieri. Poco fa il blitz con controlli a tappeto a “Fort Apache” il rione della 167 roccaforte locale del clan Amato-Pagano. Posti di blocco anche in piazza Cimmino e in tutto il centro storico“, questa la notizia riportata dal collega Mimmo Rubio.
Quest’ultimo, tornando ai parallelismi con la storia e il cinema, è stato vittima nella notte tra il 28 e 29 agosto scorsi di alcune intimidazioni. Addirittura sono stati esplosi dei colpi d’arma da fuoco sotto la sua abitazione ad Arzano e lanciati dei petardi contro il suo balcone. Ad essere minacciato dalla camorra anche il collega Giuseppe Bianco.
Per questo, si è acceso in modo ancora più forte il faro delle forze dell’ordine e delle istituzioni locali, contro la criminalità organizzata egemone nella cittadina facente parte dell’area Nord di Napoli. Inoltre, come riportato da Il Roma, le forze dell’ordine stanno dando la caccia al reggente del clan della 167, il boss latitante Monfregolo, legato proprio agli Amato-Pagano.
Ancora non si conosce l’esito dell’operazione, se ha comportato arresti e / o sequestri. Abbiamo provato a contattare la centrale operativa dei carabinieri di Arzano ma non ci è stata fornita alcuna informazione. Sul fatto i militari non hanno voluto rilasciato dichiarazioni.
