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Bande giovanili, task force della Procura: “Stretta sui social, il loro megafono”

Contrastare le bande giovanili con investigazioni avanzate, monitorando soprattutto i social network sempre più megafono di aspiranti criminali. Una strategia interforze, nata su proposta del procuratore di Napoli Giovanni Melillo e accolta da polizia, carabinieri e dalla procura dei Minori partenopea, annunciata questa mattina in una conferenza stampa, la prima da quando l’ex capo di gabinetto del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, si è insediato a capo dell’ufficio inquirente napoletano (agosto 2017).

Un nuovo “protocollo investigativo” per cercare di contrastare e prevenire le azioni delle baby gang che negli ultimi anni hanno riempito le pagine di cronaca nera cittadina. Oltre al procuratore Melillo presenti Maria de Luzenberger (procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minori), Vittorio Rizzi (Direttore della Direzione Centrale Anticrimine), Alessandro Giuliano (Direttore del Servizio Centrale Operativo), Antonio De Iesu (Questore di Napoli) e Ubaldo Del Monaco (Comandante Provinciale dei Carabinieri).

“E’ un rafforzamento di coordinamento tra le due procure – spiega Melillo – dinanzi a un fenomeno che desta grande allarme sociale nonostante abbia oltre 50 anni di storia perché la camorra, rispetto alle altre mafie italiane, è sempre stata più giovane”. Un protocollo investigativo che verrà adottato da Squadra Mobile e Nucleo Investigativo di Napoli ma presto potrebbe essere esteso anche in altre città d’Italia. “Questa struttura può essere di riferimento a tutti gli operatori sociali – spiega de Luzenberger a capo della procura dei Minori -. Ci sarà più controllo sulle famiglie dei minori coinvolti proprio per valutare la responsabilità educativa dei genitori”.

La nuova strategia monitorerà soprattutto i social network vero “megafono di queste bande” aggiunge il prefetto Vittorio Rizzi. “Ci saranno software ad hoc per contrastare e prevenire questi fenomeni ma non possiamo spiegare nulla perché c’è il rischio di perdere questo vantaggio competitivo”.

L’INCONTRO IN PREFETTURA – Nel pomeriggio in Prefettura è stato sottoscritto tra il Ministero dell’Interno, nella persona del Vice Capo della Polizia, il Prefetto di Napoli, il presidente della Regione Campania, il sindaco di Napoli ed il Direttore regionale Scolastico, il protocollo d’intesa elaborato per l’avvio di un progetto pilota che sarà realizzato nel Rione Sanità. La firma del Protocollo si inserisce nel quadro delle azioni avviate dal Tavolo interistituzionale per la prevenzione ed il contrasto della violenza giovanile e del quale fanno inoltre parte il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, il Presidente del Tribunale dei Minori, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni, i Vertici provinciali delle Forze di Polizia ed il Dirigente del Centro di Giustizia Minorile di Napoli. Il protocollo d’intesa, finanziato dal Pon Legalità e dal Por Campania, prevede la presa in carico globale di 400 minori e giovani a grave rischio di marginalità sociale, per contrastare la fuoriuscita dal sistema scolastico e favorire l’inserimento lavorativo.