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“Perché hai vinto l’asta?”, minacce e agnello morto via posta: presi due estorsori

Bisognava chiedere il permesso al clan per partecipare all’asta fallimentare e se non avevi il via libera era poi costretto a subire minacce e intimidazioni fino a ritrovarti un agnello morto recapitato via posta.

I carabinieri della stazione di Volla hanno sottoposto a fermo d’indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Antonio Scala, 66 anni, e il figlio Vincenzo, 38. Sono accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso. In passati erano ritenuti vicini al clan Russo. I militari dell’Arma hanno accertato che i due, in concorso, avevano minacciato di morte un 42enne responsabile di una società di Volla che tramite un commercialista aveva acquistato a un’asta fallimentare svoltasi al Tribunale di Avellino un terreno edificabile di 2070 metri quadri presente nel piccolo comune di Liveri, nel Nolano.

“Come ti sei permesso di vincere l’asta fallimentare? Prima dovevi venire a domandare”. Queste le parole proferite dai due Scala all’imprenditore, sottolineando poi che “loro” volevano che l’asta andasse deserta per acquistare il terreno a un prezzo ribassato per mancanza di offerte. Successivamente, per intimidire ancora il malcapitato e costringere sia lui che il professionista che lo aveva seguito a recedere dall’acquisto, un agnello morto era stato recapitato presso l’abitazione del commercialista. L’arresto è stato convalidato dal Gip con i due Scala condotti nella casa circondariale di Poggioreale.

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