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Tasso di mortalità: il divario tra nord e Sud è lampante, fino al +28% di decessi

I tassi di mortalità in Italia sono diminuiti, ma questo non riguarda tutte le regioni. C’è infatti una differenza sostanziale tra il Nord e il Sud, tutta colpa della prevenzione. Al Sud tumori e malattie croniche sono maggiori rispetto al Nord per una percentuale che va dal 5 al 28% e a ricoprire il posto più basso al Meridione c’è proprio la Campania dove i dati sono tra i peggiori.

Il direttore scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla salute delle regioni italiane, Alessandro Solipaca, in occasione della presentazione del Rapporto Osservasalute spiega:

“Il dato è quello della mortalità precoce, dai 30 ai 69 anni, per varie patologie come tumori, diabete e malattie croniche e cardiovascolari: tale mortalità è diminuita negli ultimi anni ma maggiormente al Nord, dove maggiori e più efficaci risultano i progetti di prevenzione. La situazione più grave è in Campania dove – afferma l’esperto – si registra un +28% di mortalità per tali malattie rispetto alla media nazionale del 2,3%; in Sicilia la mortalità è del +10%, in Sardegna è del +7% ed in Calabria è del +4,7%. Eccezione è la Puglia dive, invece, il tasso di mortalità è nella media nazionale”.

Rileva il Rapporto: “Laddove la prevenzione funziona, la salute degli italiani è più al sicuro, con meno morti per tumori e malattie croniche come il diabete e l’ipertensione: diminuiti del 20% in 12 anni i tassi di mortalità precoce per queste cause. Si conferma il profondo divario fra Nord e Meridione e paradigmatica è la sopravvivenza per tumori: nel Centro-Nord la sopravvivenza è largamente omogenea per tutte le sedi tumorali esaminate, indicando una sostanziale equivalenza non solo dei trattamenti, ma anche delle strategie di diagnosi, mentre al Sud e Isole risulta generalmente inferiore alla media“.