Voce di Napoli | Navigazione

Il broker, il re del Parco Verde e il carabiniere corrotto: 62 arresti

Importavano fiumi di cocaina dal cartello colombiano di Cali che, dopo una prima tappa in Olanda, arrivava a bordo di camion a Napoli dove veniva poi distribuita in alcune delle principali piazze di spaccio della città e della provincia.

Dal Rione Traiano al famigerato Parco Verde di Caivano, alla zona di Marano e comuni limitrofi controllata dal clan Orlando (gli eredi dei Nuvoletta-Polverino) fino alla zona di Torre Annunziata. Sono ben 62 le ordinanze di custodia cautelare (53 in carcere e 9 ai domiciliari) emesse dal giudice per le indagini preliminare di Napoli ed eseguite dai carabinieri del comando provinciale di Napoli all’alba di giovedì 19 aprile.

IL BROKER – Le indagini, condotte in due tronconi dal sostituto procuratore Maria Di Mauro della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, guidata dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, hanno portato alla luce due figure apicali dell’organizzazione. La prima risponde al nome di Bruno Carbone,  41 anni, latitante da oltre quattro anni e considerato dagli investigatori uno dei principali broker del traffico di cocaina sull’asse Sud America (Colombia)-Olanda-Napoli.

DA NAPOLI A MILANO – Carbone aveva collegamenti diretti con il potentissimo cartello di Cali che aveva rappresentati fissi in Italia che ogni settimana arrivavano a Napoli, alloggiando in hotel di lusso, per ritirare il denaro (un milione di euro) delle varie puntate di cocaina. Poi si dirigevano in treno a Milano dall’amministratore delegato di un’azienda specializzata in forni di fusione, all’interno dei quali venivano nascosti i soldi da spedire poi in Colombia insieme ai prodotti che fabbricavano. L’amministratore delegato, che detiene solo una parte delle quote dell’azienda (al momento non coinvolta nell’inchiesta e apparentemente all’oscuro di tutto) è stato arrestato.

IL RE DEL PARCO VERDE – La seconda risponde invece al nome di Pasquale Fucito, 35 anni, detto “‘o Marziano”, legato al clan Ciccarelli di Caivano. Fucito, a cui la DDA ha sequestrato beni, tra ville in stile Gomorra, appartamenti e società, per svariati milioni di euro, quasi ogni settimana si recava in Olanda, in compagnia dell’amante, per acquistare partite da 3-400 mila euro di cocaina, che poi arrivava al Parco Verde a bordo di camion.

LEGGI ANCHE – TUTTI I NOMI DEGLI ARRESTATI

IL CARABINIERE CORROTTO – Coinvolto nell’inchiesta anche Raffaele Cioffi, carabiniere del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, amico e “garante” di Fucito (gli avrebbe annunciato in anticipo alcune operazione dell’Arma), e sposato con una donna figlia di un elemento apicale della camorra di Maddaloni (Caserta). Il militare è finito in manette insieme alla consorte, accusata di intestazione fittizia di beni.

SEQUESTRATI DUE BAR AL VOMERO E A FORCELLA