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Strage di Cisterna: Luigi Capasso era un compulsivo sessuale, continui tradimenti

Emergono retroscena sempre più inquietanti sulla strage di Cisterna, dettagli che probabilmente avrebbero potuto evitare la tragedia. Lo scorso venerdì la trasmissione “Quarto Grado”, che si è occupata fin dall’inizio della vicenda, ha approfondito un aspetto che riguarda proprio Luigi Capasso. Antonietta aveva sposato il marito nel 2001 dopo 7 anni di fidanzamento e, in un primo momento a Napoli e poi a Cisterna di Latina, prima destinazione del carabiniere, questi  tradiva la moglie. Era un “compulsivo sessuale”, passava costantemente da una donna all’altra anche dopo la nascita delle bambine, Alessia e Martina.

Stanca per le continue umiliazioni e per quel marito che aveva tanto amato, Antonietta aveva deciso infine di lasciare il marito, dopo svariati perdoni e nuove possibilità e promesse di cambiamenti, ma lui non ne voleva sapere della separazione diventando così sempre più ossessivo. Chiedeva aiuto agli amici affinché parlassero con Antonietta picchiava la moglie anche davanti alle figlie quando in preda alla rabbia non otteneva quello che voleva cioè che il matrimonio non finisse, non voleva che le bambine avessero paura di lui. A gennaio poi la crisi definitiva, fino alla tragedia del 28 febbraio quando Capasso ha prima teso un agguato alla moglie, poi ha ucciso a colpi di pistola le figlie, infine si è tolto la vita.

Diceva di voler tornare con Antonietta, invocava il perdono della moglie e delle figlie, ma intanto stava creando un’altra relazione con una donna, conosciuta da pochi mesi. La notte prima della strage Luigi aveva raccontato a un amico di aver passato la notte con quella che addirittura definiva la propria compagna, l’amante a cui avrebbe anche lasciato un assegno di 5mila euro nell’appartamento dell’orrore.