La donna era scampata agli arresti, quando lo scorso 20 novembre, i carabinieri avevano inferto un duro colpo al sodalizio dei "Capitoni"
Era riuscita a sfuggire al super blitz dei carabinieri dello scorso novembre, Anna Aceto mancava all’appello tra le 40 persone affiliate al clan Lo Russo e arrestate dai militari. La donna, 65 anni, gestiva una base di spaccio per il sodalizio dei Capitoni nel rione San Gennaro.
Le forze dell’ordine la cercavano da 5 mesi. Le indagini serrate hanno seguito da allora i suoi spostamenti che andavano di nascondiglio in nascondiglio. Fino a questa mattina, quando i carabinieri hanno bussato alla porta di un appartamento di Castelvolturno.
Immediatamente ha risposto un uomo che, alla parola “carabinieri!” si è rivolto all’interno dicendo: “Anna alzati, è per te”. A quel punto i militari hanno fatto irruzione nell’appartamento, bloccando la donna e arrestandola.
In casa c’erano delle valigie chiuse e messe su un letto, segno evidente della volontà dell’Aceto di tentare di nuovo la fuga. La 65enne è accusata di associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di droga aggravata da finalità mafiose.
Dopo la notifica del provvedimento, la donna è stata portata presso il carcere femminile di Santa maria di Capua Vetere (in provincia di caserta). Invece, l’uomo che era con lei, Pietro Esposito napoletano di 54 anni, è stato arrestato per favoreggiamento poiché dava ospitalità alla latitante. Per lui sono scattati gli arresti domiciliari.