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Camorra e racket, nuova pulizia a Pianura: preso “Tonino 38” e due affiliati

Si faceva chiamare “Tonino 38” come lo zio omonimo, in carcere già da diversi anni, e in passato è stato vittima di più agguati di camorra ma gli è sempre andata bene. Negli ultimi mesi, dopo gli arresti e i pentimenti eccellenti che hanno riguardato i Pesce-Marfella e i rivali dei Mele-Romano, era uno dei pochi affiliati ancora in circolazione. Spavaldo e violento, era solito girare per il quartiere napoletano a bordo di una Smart.

Adesso invece Antonio Bellofiore, 26enne ritenuto dagli investigatori affiliato al clan storico di Pianura, periferia occidentale di Napoli, è da diverse ore in carcere a Poggioreale dopo l’operazione eseguita questa mattina dagli agenti dalla Squadra Mobile di Napoli e del commissariato di Pianura.

“Trentotto” è stato arrestato insieme ad altre due pregiudicati, Pietro Riano, 32 anni, entrambi del quartiere Pianura e Carmine Guadagno, 27enne residente ad Acerra (Napoli), perché ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di estorsione e tentata estorsione, aggravate dal metodo mafioso. Questo l’esito della indagini condotte dalla direzione Distrettuale Antimafia di Napoli con il giudice per le indagini preliminari che ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

 

Le indagini, partite dopo la denuncia di due commercianti, hanno documentato due differenti vicende estorsive poste in essere dagli stessi indagati ai danni del titolare di un negozio di abbigliamento e del titolare di un’azienda di autonoleggio, entrambi operanti a Pianura, nella periferia occidentale di Napoli.

Nello specifico, i destinatari della misura cautelare si sono resi responsabili, a partire dai primi mesi del 2017, della sottrazione di numerosi capi di vestiario dal negozio di abbigliamento, a titolo di quota estorsiva, e hanno posto in essere, successivamente, pressanti richieste e minacce al fine di ottenere dal titolare dello stesso esercizio anche il pagamento di una somma di denaro in occasione delle festività natalizie.

I tre, inoltre, nello scorso mese di dicembre hanno tentato un’estorsione nei confronti del proprietario di un autonoleggio di Pianura, al quale hanno tentato di imporre, dietro minaccia del furto di numerosi veicoli del suo parco auto, di partecipare ad un incontro con esponenti della criminalità locale con la chiara finalità di precisare i termini della richiesta estorsiva.

In entrambi gli episodi, i responsabili hanno fatto chiaro riferimento alla loro appartenenza al clan camorristico dei Pesce-Marfella, storicamente insediato nel quartiere di Pianura. I destinatati del provvedimento restrittivo sono tutti gravati da pregiudizi penali e di polizia.

Un contributo importante è stato offerto anche dall’associazione Antiracket di Pianura e Sos Impresa-Rete per la legalità, sempre vicina a commercianti  e imprenditori taglieggiati.