La mamma del 17enne che ha accoltellato la professoressa Di Blasio
Il giovane Rosario ha accoltellato la professoressa Franca Di Blasio al viso. Una reazione di follia e violenza che al momento non ha ancora trovato ua spiegazione. Da quando il caso è accaduto abbiamo due famiglie distrutte, una che vede una donna con una vistosa ferita al viso ed un’altra che vede il futuro compromesso di un 17enne.
Le comunità di Acerra (cittadina di origine della famiglia di Rosario) e di Santa Maria a Vico (dove si trova l’istituto tecnico commerciale Bachelet-Majorano) sono sconvolte dall’accaduto. Nel frattempo il giovane è ancora sotto custodia e dalle risposte rese agli inquirenti restano poco chiari alcuni aspetti relativi al drammatico accaduto.
Intanto, dopo le prime dichiarazioni della docente (che si è mostrata molto indulgente con il 17enne) e del padre di Rosario che ha chiesto di incontrare l’insegnante, si è fatta avanti la madre del giovane che ha chiesto scusa per tutto quello che è accaduto.
“Sono state raccontate tante inesattezze, Rosario è stato descritto come un delinquente, invece è molto seguito in famiglia, qui lavoriamo tutti e siamo persone perbene, non capiamo come sia potuta accadere una cosa simile. È stato detto che voleva difendere l’onore della nonna, niente di più falso. Siamo distrutti, chiediamo scusa a tutti. Lui ha compreso il gesto grave che ha compiuto, chiede in continuazione della sua insegnante, vuol sapere come sta, ma nessuno di noi può parlarci. In carcere cosa mai potrà capire? Per questo chiedo alle istituzioni una mano: mio figlio può essere salvato, dateci la possibilità di aiutarlo ad elaborare“, quete alcune parole della madre del giovane riportate da Il Mattino.
E poi, “Mi rivolgo all’insegnante: perdoni mio figlio, non è un ragazzo dall’indole violenta. In famiglia non ci siamo accorti che stava soffrendo per le condizioni di salute della nonna che per lui è come una seconda mamma, qui ci sono tutti i messaggi che quotidianamente ci inviava, guardi. La settimana scorsa, arrabbiato, mi ha chiesto: mamma perché non hai risposto ai miei messaggi? Io ero al capezzale di mia suocera, all’ospedale Monaldi. Abbiamo sottovalutato il suo stato d’animo“.
Infine, “Mi disse: papà, voglio venire in ospedale con te – spiega l’uomo – io, invece, mi sono imposto e gli ho detto che doveva andare per forza. Gli feci capire che avevo mille pensieri che mi passavano per la testa e che non doveva darmi ulteriori grattacapi. Sapevo che stava per terminare il quadrimestre e che c’erano gli scrutini, è come se lo avessi costretto. Con il senno di poi non lo avrei fatto, non so darmi pace per questo“.