C'è stata la sentenza del processo d'appello. Esultano gli avvocati difensori. Gli imputati hanno ottenuto uno sconto grazie alla "dissociazione"
La Corte d’assise e d’appello, seconda sezione del Tribunale di Napoli, ha riformato la sentenza di ergastolo per Francesco Mazzarella, Carlo Radice, e Giuseppe Di Vaio. Per i primi due la pena è stata ridotta a 20 anni di reclusione, mentre per l’ultimo a 15. I condannati sono difesi rispettivamente dagli avvocati Antonio Briganti, Alfonso Criscuolo Geraci e Raffaele Chiummariello.
In particolare è stata fondamentale la decisione, presa in accordo con i propri legali, dell’ex boss Mazzarella di dissociarsi dalle dinamiche camorristiche del clan di appartenenza. I fatti risalgono al 2004-2005. Nel centro di Napoli, a piazza Mercato, ci furono due omicidi protagonisti della violenta faida tra il clan Muro e il sodalizio dei Mazzarella.
A cadere sotto i proiettili della camorra, furono Francesco Ferrone e Antonio Scafaro uccisi in un campo rom di Secondigliano. Durante l’agguato persero la vita anche due innocenti scelti a caso tra gli abitanti della baraccopoli per vendicare un furto in casa del capoclan.