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Szczesny, Verdi e Politano: la Juve blocca il mercato del Napoli. “Provochiamoli con Lichtsteiner”

Prima Szczesny, ora Verdi e Politano. C’è la Juve dietro ai finti flop di calciomercato del Napoli. Non è vittimismo, non chiamateci piagnoni. La mano lunga della dirigenza bianconera, abile nella comunicazione e a tessere rapporti strategici con società minori e addetti ai lavori, condiziona da anni le azioni della sue dirette concorrenti. Non ci stiamo inventando nulla, analizziamo semplicemente le parole dei diretti interessati (quelle delle scorse ore del dg Beppe Marotta sono da ufficio inchiesta) e i retroscena che emergono poi a “flop” partenopei già avvenuti.

IL PRIMO INDIZIO – E’ il caso di Szczesny, il portiere polacco della Roma trattato a lungo nella primavera del 2017 dal Napoli salvo poi finire a Torino dopo essere stato ricoperto d’oro (3,5 milioni netti a stagione) dalla Juventus che, preoccupata, si è abilmente inserita nella trattativa proponendo un contratto irrinunciabile all’attuale secondo di Gigi Buffon.  Una mossa studiata a tavolino per evitare di far rinforzare una diretta concorrente e parcheggiare (almeno parzialmente) in panchina il 27enne polacco in attesa dell’addio di Buffon.  Una cifra pazzesca pagata per un “panchinaro”, una cifra che però la Juve può tranquillamente permettersi. Basti pensare infatti che il monte ingaggi del parco giocatori della società di Agnelli è esattamente il doppio di quello del Napoli (164 a 81).

IL SECONDO INDIZIO – Simone Verdi era a un passo dal Napoli. Accordo raggiunto con il Bologna sulla base di poco più di 20 milioni di euro e quinquennale al giocatore da 1,5 milioni a stagione (quasi il triplo rispetto ai 600mila euro che percepisce in Emilia). A 25 anni e mezzo è l’occasione della vita per un giocatore che sta facendo bene in serie A da appena 18 mesi. Con l’Italia fuori dai Mondiali e un Bologna che non può chiedere più della salvezza al suo mediocre campionato, sarebbe stato illogico per Verdi (che tra l’altro è stato allenato da Sarri a Empoli per due anni) rifiutare di accettare la proposta di una squadra prima in classifica in serie A e ai sedicesimi di Europa League. E invece ecco il clamoroso colpo di scena: Verdi rifiuta il Napoli e sposa il “progetto in crescita” del Bologna. Una follia. Una scelta senza alcun criterio, almeno all’apparenza. Si perché dietro al “no” del giocatore c’è un’altra squadra che lo ha già bloccato per giugno. In molti hanno ipotizzato l’Inter ma, secondo indiscrezioni raccolte negli giorni, dietro Verdi ci sarebbe proprio la Juve. Contratto da oltre 2 milioni a stagione e 15 milioni al Bologna oltre a qualche contropartita tecnica gradita ai felsinei (il giovane Kean in primis).

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IL TERZO INDIZIO – L’ultimo indizio, decisamente il più inquietante, lo regala direttamente il direttore generale e amministratore delegato della Juventus Giuseppe Marotta che, due sere fa, durante la trasmissione Calciomercato in onda su Sky Sport ha parlato a nome del Sassuolo e della dirigenza rappresentata dall’ex presidente di Confindustria  Giorgio Squinzi per quanto riguarda l’eventuale cessione al Napoli di Matteo Politano.

“Si tratta di un giocatore che serve al Sassuolo. Cederlo? Squinzi ha una società solida, non ha bisogno di cedere”.

Una semplice considerazione quella di Marotta? Non si può escludere. Così come non si può escludere che il “peso” della Juve possa essere veicolato anche attraverso esternazioni simili soprattutto quando il messaggio è diretto a società amiche come il Sassuolo.

Il Napoli, dal canto suo, dovrebbe iniziare ad avere una strategia un po’ più aggressiva sul mercato. Prendete ad esempio lo svizzero Stephan Lichtsteiner, 34 anni e un contratto in scadenza con la Juve il prossimo 30 giugno. Iniziare a corteggiarlo, anche esplicitamente, provare a portarlo a Castel Volturno già a gennaio potrebbe rivelarsi una mossa intelligente per iniziare a contrastare chi in Italia fa il bello e il cattivo tempo da decenni. Ci pensi De Luarentiis e la sua silenziosa e passiva dirigenza.

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