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Campania, è record di visite ai musei: boom a Napoli e Pompei

I dati di fine anno hanno premiato la regione. Il capoluogo partenopeo è diventato un'eccellenza nazionale. Ottimo lavoro di istituzioni e direttori

Un anno d’oro per la cultura e l’arte campana e napoletana. Un 2017 da favola, anzi è tutto reale e certificato dai numeri. Infatti, secondo i dati dell’Ufficio statistica del Mibact relativi all’anno che si è appena concluso, la regione Campania e i principali siti e monumenti dell’intero territorio hanno fatto registrare un vero e proprio record.

Basta pensare che l’area archeologica di Pompei, da rischio disastro a causa dei crolli, è il luogo storico più frequentato dai turisti in tutta Italia secondo soltanto al Colosseo, ovvero l’Anfiteatro Flavio. Al terzo posto si è posizionata la Galleria degli Uffizi. I numeri di visite sono rispettivamente di 7, 3.4 e 2.2 milioni.

Questa classifica corrisponde anche al prospetto relativo alle regioni con il maggior numero di visitatori. Anche in questo caso la successione è il Lazio con 23.047.225 visitatori, la Campania (con 8.782.715m e la Toscana (7.042.018).

Nella Top 30 dei tassi di crescita più sostenuti, importanti novità sono state registrate da ben quattro siti campani: la Reggia di Caserta (+23%), Ercolano (+17%), il Museo archeologico di Napoli (+16%) e Paestum (+15%).

La Campania è ormai stabile al secondo posto della classifica delle regioni più virtuose: la rinascita di Pompei è stata sicuramente da traino, ma sono state molto positive anche le altre esperienze delle gestioni autonome dalla Reggia di Caserta, al Museo archeologico Nazionale di Napoli, a Capodimonte, a Paestum. Nel 2017 tutti i musei hanno registrato significativi tassi di crescita, ma il patrimonio archeologico è stato il più visitato: circa un terzo dei visitatori si sono concentrati tra Pompei, Paestum, Colosseo, Fori, Ostia Antica, Ercolano, l’Appia antica e i grandi musei nazionali come Napoli, Taranto, Venezia e Reggio Calabria e il Museo nazionale romano“, ha dichiarato il ministro Dario Franceschini.