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Ciro Nocerino ucciso perché aveva deciso di allontanarsi dal clan

Il pregiudicato 38enne è stato ammazzato ieri a Ponticelli. Gli inquirenti seguono una pista che porterebbe al clan De Micco

Ucciso mentre era in compagnia di un perito con il quale stava guardando un’auto. Ciro Nocerino non è sopravvissuto all’agguato commesso nei suoi confronti nel pomeriggio di ieri. Da una prima ricostruzione i killer sarebbero arrivati in auto ed avrebbero sparato mentre erano a bordo della vettura. Per il 38enne pregiudicato non c’è stato nulla da fare, ferito invece l’altro uomo, Fabio Tramontano.

Così la camorra ha bussato di nuovo un colpo e l’ha fatto a Ponticelli, quartiere della zona Est di Napoli. Territorio in cui è egemone il clan De Micco che dopo aver riempito il vuoto lasciato dai Sarno, ha vinto la faida contro i D’Amico imponendosi come sodalizio principale nell’area. Proprio all’organizzazione dei ‘Bodo stanno puntando le autorità giudiziarie pronte a far luce sull’omicidio.

Così l’ennesimo assassinio di camorra sarebbe avvenuto per dare un avvertimento. Infatti, come riportato da Il RomaNocerino sarebbe stato punito dai De Micco perché avrebbe voluto allontanarsi dal clan. Un gesto di forza per rafforzare il proprio ruolo in un quartiere in cui era stato raggiunto un certo “equilibrio criminale”. Probabilmente tale contesto è meno solido del previsto, con sottogruppi che sarebbero pronti a prendere le armi contro i ‘Bodo per assicurarsi il controllo delle attività illecite gestite a Ponticelli.

Questo è infatti, un territorio che confina con molte cittadine del vesuviano i cui clan influenzano non poco le dinamiche dell’area Est del capoluogo partenopeo. Molti di questi sodalizi, proprio per ampliare il più possibile la propria influenza su Napoli, hanno mire ben precise per l’ex “feudo” dei Sarno.