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Zagaria tenta il suicidio, la Procura: “Valutiamo la rilevanza penale del gesto”

L'ex boss dei Casalesi, detenuto al regime del 41 bis, ha tentato il folle gesto per protesta contro il giudice che sta tenendo il suo processo

Ha provato a soffocarsi con il cavo del telefono mentre era in collegamento con il Tribunale di Napoli. Michele Zagaria, ex super boss del clan dei Casalesi, è attualmente detenuto al regime del 41bis presso il carcere milanese di Opera. Nelle aule giudiziarie del capoluogo partenopeo è in corso il processo nel quale ‘Capa storita è imputato per duplice omicidio: quello di Antonio BamundoMichele Iovine.

Il folle gesto commesso da Zagaria sarebbe stato commesso per protesta. Infatti appena il Presidente del collegio giudicante, il giudice della quarta corte d’assise Giuseppe Provitera, ha dato la parola a ‘Capa storta, quest’ultimo ha iniziato ad inveire contro la Rai in merito alla vicenda che riguarda la fiction “Sotto copertura“. Infatti Zagaria ha chiesto ai suoi legali di fare causa alla produzione della mini serie per diffamazione. L’eventuale risarcimento per danno di immagine, sono stati chiesti 100mila euro, sarà devoluto in beneficenza. A quel punto Provitera, rivolgendosi all’ex capo clan, gli ha detto: “D’accordo ma ora non abbiamo bisogno di fare un’altra fiction in quest’aula“. Queste parole del Giudice avrebbero scatenato la rabbia del boss.

Dopo quest’azione di Zagaria che ha costretto il Giudice a sospendere l’udienza, mentre ‘Capa storta è stato ricoverato presso l’infermeria del carcere. In merito alla vicenda la Procura di Napoli ha diramato un comunicato. Al suo interno vi è scritto che la magistratura inquirente “valuterà la rilevanza penale della condotta tenuta da Michele Zagaria“. A questo punto sorge il dubbio: se l’autorità giudiziaria sta indagando sul gesto di ‘Capa storta, vuol dire che per i Pm l’azione di Zagaria non è stata motivata da un’iniziativa di protesta o disagio. Forse il boss detenuto avrà voluto mandare un messaggio verso l’esterno?

Michele Zagaria è stato arrestato a dicembre del 2011 dopo 16 anni di latitanza scovato in un super bunker a Casapesenna in Provincia di Caserta. A coordinare le operazioni, l’allora Ispettore Vittorio Pisani.