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Ettore Bosti, la “testa calda” che ha bisogno di un ‘tutor

Le intercettazioni dell'inchiesta sul clan Contini rivelano il rapporto conflittuale tra 'ò Russo, il padre e il cognato

Si dice che quando le grandi aziende passano dalla gestione dei padri a quella dei figli corrono il rischio di fallire, con il triste epilogo di vedere cancellato tutto quello che è stato creato dai genitori. Lo stesso discorso può essere fatto per quanto riguarda la camorra. Nello specifico stiamo parlando del clan Contini uno dei sodalizi più potenti e longevi del panorama criminale napoletano. Un’organizzazione che si è trasformata in una vera e propria holding finanziaria che ha esteso le proprie mire in tutto il mondo.

Così, dopo l’arresto di Eduardo Continio Romano e quello di Patrizio Bosti, avvenuti rispettivamente a dicembre del 2007 e ad agosto del 2008, le redini del clan sarebbero passate in automatico nelle mani di Ettore Bostio Russo figlio di Patrizio e Rita Aieta. Ma come si evince dalle requisitorie del sostituto Procuratore della DDA (Direzione Distrettuale AntimafiaIda Teresi (pubblicate su Radio Radicale), l’avvicendamento di potere all’interno del clan Contini non sarebbe piaciuto ai “senatori” del sodalizio.

Infatti, dalle intercettazioni che fanno parte dell’insieme delle prove che la Pm ha raccolto e sta utilizzando durante il maxi processo a carico dell’organizzazione criminale fondata da ‘o Romano, risulterebbero molti dissidi interni. Questi ultimi sarebbero stati amplificati dal carattere aggressivo di Ettore Bosti che con diverse azioni spregiudicate avrebbe creato malumori dentro il sodalizio attirando su di esso l’attenzione dei rivali e delle forze dell’ordine.

A quello ci vuole qualcuno affianco, altrimenti o si farà ammazzare o spaccherà la famiglia“, parole pronunciate da Patrizio Bosti in persona che, durante la latitanza, ha avuto con il figlio e i vertici del clan, una fitta corrispondenza organizzata con i classici pizzini. Sono al vaglio degli inquirenti, infatti, diversi messaggi che hanno lasciato presagire uno scontro tra padre e figlio su quella che sarebbe dovuta essere la gestione del sodalizio e i comportamenti da avere.

E invece niente, Ettore Bosti è stato protagonista di pestaggi, missioni punitive, scontri con le Paranze del centro storico e con alcuni “cani sciolti” del clan Contini (su tutti balza all’onore delle cronache l’omicidio del giovane Ciro Fontanarosa avvenuto nel 2009. Il ragazzo è stato condannato a morte per aver rifiutato di affiliarsi al clan e aver fatto rapine e furti per conto suo). E poi, la vita di lusso, le serate nei locali e i rapporti con i capi ultras del gruppo Mastiff (con Gennaro De Tommasoa Carogna, ‘o Russo gestiva l’attività del traffico e lo spaccio di stupefacenti).

Tutte vicende che hanno acceso i nervosismi di personaggi come Luca Esposito marito di Maria Bosti, sorella di Ettore. I sue sarebbero in affari, ma da un’intercettazione si sarebbe capito in modo chiaro che il loro rapporto sarebbe stato molto teso: “Faccio arrestare tuo padre. Io vi canto tutti, non ce la faccio più. Tuo fratello sta impazzendo è capace che va a minacciare e uccidere mio padre. Maledetta a te che sei sua figlia“, queste le parole di Esposito mentre parla con la moglie, rivolgendosi a ‘o Russo e suo padre Patrizio. In pratica, il cognato di Ettore Bosti avrebbe avuto paura dei comportamenti sempre più violenti del giovane boss, arrivando addirittura a minacciare di ‘cantare gli uomini del clan facendone arrestare il capo, Patrizio, che in in quel periodo era latitante.

Ettore Bosti, la "testa calda" che ha bisogno di un 'tutor
Da sinistra, Patrizio Bosti, Giuseppe Ammendola, Ettore Bosti e Francesco Mallardo

Ma i contrasti in famiglia sono diversi. Anche Antonio Aieta zio di Ettore, intercettato mentre sta parlando con Ciro Maglione (cognato di ‘o Patrizio in quanto ha sposato un’Aieta), ha affermato: “La sua testa è sciacqua. Ora sai che gli consegna quello“. “Quello“, sarebbe il papà di ‘o RussoPatrizio Bosti. Ma il conflitto ha coinvolto anche i personaggi più in vista del clan, come Giuseppe Ammendola detto ‘Pepp ò uaglion (arrestato ad agosto del 2015 dopo due anni di latitanza). Quest’ultimo, sempre dalle intercettazioni raccontate dalla Pm, avrebbe ricevuto le lamentele di Luca Esposito, che parlando con la moglie ha detto: “Se gli metto le mani addosso a tuo fratello mi fanno male, ho già abbuscato quattro volte. Diglielo a Peppe che deve parlare con lui“. Peppe sarebbe Ammendola e “lui“, sarebbe Patrizio Bosti. Con quest’ultimo che era latitante, ad avere dei rapporti erano in pochi, tra gli eletti c’era proprio Ammendola.

Ma quando si tratta del figlio del boss neanche una figura di spicco come ‘o Uaglion può intervenire, c’è bisogno di un segnale dall’alto. Così è costretto a parlare con Ettore Bosti, Gennaro Trambaruloò Muntat, mandato direttamente dallo zio di Bosti jr, Francesco ‘Ciccio Mallardo. Ecco che dal “paese”, dalla Provincia è arrivata la mano tesa dell’altro potente clan che compone insieme ai Contini e ai Licciardi la famosa Alleanza di Secondigliano. Un legame anche di sangue considerato che Eduardo ContiniPatrizio BostiFrancesco Mallardo sono sposati con tre sorelle MariaRitaAnna Aieta. A parlare delle “uscite di testa” di ‘Ettoruccio ò russo è stato anche il suocero Mario Lo Russo, uno dei ‘Capitoni di Miano di cui il giovane Bosti ha sposato la figlia Filomena.