E’un uomo che non riesce a capacitarsi della tragica morte di sua figlia, Vincenzo Madonna, il padre di Alessandra, la ragazza di 24 anni morta dopo essere stata trascinata dall’auto del suo ex. Non riesce a spiegarsi come possa essere definito incidente quello che è accaduto in quella maledetta notte.
Intervistato da Fanpage.it, Vincenzo Madonna ha ripetuto più volte che per lui la morte di Alessandra non è un incidente:
“Qualcuno dice che lui è già sceso correndo verso i box, secondo me le ha dato una botta e poi l’ha caricata in auto. Un incidente? Ma non può essere“. Poi ha spiegato che i risultati dell’autopsia dimostrerebbero diversi traumi: “Dall’autopsia emergono il cranio rotto e il costato fratturato in più punti, il suo povero corpo ha subìto un impatto notevole“.
La sua idea è che Giuseppe Varriale, l’ex fidanzato di Alessandra accusato di omicidio volontario, l’abbia travolta con l’auto:
“Perché non ci sono macchie di sangue nel tratto dove sarebbe stata trascinata?“.
Il ragazzo è attualmente agli arresti domiciliari, provvedimento che Vincenzo Madonna non vede di buon occhio:
“Io mi chiedo che giustizia sia mai questa, che permette a Varriale di stare tranquillamente in casa, agli arresti domiciliari, con tutte le comodità a sua disposizione, mentre io non ho più mia figlia. Quando mi hanno chiamato i carabinieri, alle 5 del mattino, ho sperato fino all’ultimo che fosse un banale incidente stradale. Poi la verità, traumatica, una volta giunto in ospedale“.
Lui fino a qualche giorno fa non sapeva che il rapporto di sua figlia con Giuseppe fosse violento, cosa che sostengono alcune amiche della giovane. Non immaginava che Alessandra potesse correre qualche pericolo:
“Adesso stiamo apprendendo che il rapporto tra Alessandra e Giuseppe era violento. A noi lei non ha mai detto nulla: viveva con la madre e non ci vedevamo spesso, anche se ci volevamo molto bene. Recentemente ho saputo che una ragazza ha detto che, nel periodo in cui Alessandra e Giuseppe convivevano a Roma, lei è stata picchiata. Poi altre amiche, che hanno ripetuto le stesse cose ai Carabinieri, ci hanno riferito che una volta Ale si è rifugiata da loro per qualche giorno, con un occhio nero. Purtroppo non ci ha mai detto nulla né ha mai denunciato“.
Non riesce a darsi pace, la sua piccola non c’è più e sarà difficile capacitarsi di una simile perdita. Non riesce a non andare tutti i giorni in quel vialone dove sua figlia ha perso la vita, si ferma lì e fissa le macchie di sangue che sono ancora per terra pregando per Alessandra, l’unica cosa che chiede è che sia fatta giustizia.