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Ischia, il grido d’aiuto dopo il terremoto: “Circa 450 lavoratori sono tornati a casa prima”

Il terremoto che ha colpito l’Isola di Ischia ed in particolare l’area di Casamicciola ha turbato la popolazione con significativi danni ad alcuni edifici e un colpo notevole all’economia dell’isola, legata prevalentemente al turismo. La fuga di vacanzieri dall’isola verde, proprio in alta stagione, connessa sensibilmente al sisma e alle sue conseguenze, è stata la stangata finale per quanti vivono proprio di lavoro stagionale. Se la Campania ha registrato un incremento voluminoso del flusso turistico, prospettando dunque questo 2017 come l’anno del grande boom, ha dovuto fare i conti con un’amara verità.

I lavoratori che operavano nelle aziende colpite dal terremoto o comunque nelle altre strutture presenti sull’isola hanno abbandonato (non volutamente) il posto di lavoro prima della scadenza del contratto, si parla di circa 450 unità, come sottolineato da Gennaro Strazzullo, segretario generale della Uiltucs Campania. Il quadro generale ha mostrato i risultati negativi sull’assetto economico di questo evento, molte strutture si sono svuotate, altre hanno dovuto fare i conti con prenotazioni annullate e rinunce, al punto tale che si è determinata un’occupazione parziale delle strutture, mai verificatasi ad agosto.

Ischia Sant'angelo spiaggia 2007Il loro posto è stato letteralmente tagliato, prima di poter completare il periodo stagionale. “La Uiltucs chiede un intervento, tra quelli previsti a sostegno dopo il terremoto dei giorni scorsi, anche per i dipendenti del turismo che risultano fondamentali per l’economia dell’Isola. Personalmente – conclude Strazzullo – spero che il grido d’aiuto degli stagionali venga ascoltato”.