La Campania è sofferente, la crisi idrica si è palesata i mesi scorsi e non ha trovato risoluzione. La problematica non è nuova ma, rispetto allo scorso anno è andata avanti, se nella nostra regione nel 2016 circolavano 24 mila litri al secondo di acqua, oggi si parla di 19 con una riduzione sostanziale del 30%. Il razionamento dell’acqua è già in atto, come lamentato da molti comuni, e le previsioni del mese di settembre non fanno trapelare certo un quadro roseo.
I dati, che fanno presagire concretamente l’entità della situazione che andrà fronteggiata, trovano l’impegno dei gestori che cercano soluzioni alternative per tenere a bada la crisi. Il meteo non aiuta, una settimana fa l’ondata di caldo che si è nuovamente abbattuta sulla Campania ha peggiorato la situazione facendo scattare l’allarme. Visto il problema siccità, già a luglio si era attivato un piano per dare fondo ai bacini di approvvigionamento ma oggi di quei litri da recuperare non resta nulla come riporta Repubblica.it. Intanto, a seguito di una riunione con l’Ente idrico Campania e il vicepresidente della giunta, Fulvio Buonavitacola, è emerso che entro il 15 settembre dovrebbero essere disponibili 1500 litri di acqua di quei 2390 preventivati nel piano di luglio.
La situazione è dunque critica ma l’Abc ha fatto un grande lavoro, attualmente come sottolineato dall’assessore Carmine Piscopo, coordinatore del consiglio di distretto di Napoli, non c’è una vera emergenza solo una situazione che deve essere monitorata. Il problema di questo mese sostanzialmente sarà la riapertura di scuole e uffici pubblici che comporterà inevitabilmente maggiori consumi.